Cresce la raccolta plasma in Italia ma ancora non basta per ottenere l’autosufficienza in materia di medicinali plasmaderivati. È I’allarme lanciato dal Centro nazionale sangue che ha esaminato i dati preliminari del monitoraggio del conferimento di plasma per frazionamento nel 2023.
I numeri confermano le tendenze registrate già nei primi mesi dell’anno passato, con una crescita della raccolta che si attesta sui 4.3 punti percentuali rispetto al 2022. Nel 2023, quindi, sono stati raccolti 880mila chili di plasma, circa 36mila in più rispetto al 2022.
Gli obiettivi di raccolta, spiega il Cns, sono stati centrati da quasi tutte le regioni e province autonome, con alcune che sono riuscite a raccogliere anche molto più di quanto previsto dagli obiettivi annuali. I dati del 2023 confermano però che la raccolta è a due velocità, con regioni trainanti come Marche, Friuli Venezia-Giulia ed Emilia-Romagna che raccolgono in media oltre 22 chilogrammi di plasma per 1.000 abitanti (ben più dei 18 chili che permetterebbero all’Italia un grado di indipendenza strategica dal mercato estero per il soddisfacimento della domanda di albumina e immunoglobuline).
La mancata autosufficienza in materia di medicinali plasmaderivati rappresenta un danno per le tasche del Servizio sanitario nazionale. La spesa per reperire i farmaci all’estero si attesta intorno ai 180 milioni di euro.
“Sono dati sicuramente positivi – commenta il direttore del Cns, Vincenzo De Angelis – che testimoniano il buon lavoro svolto da tutti gli attori del sistema trasfusionale. Eppure ci confermano che serve ancora uno sforzo a tutti i livelli per riuscire a raggiungere l’autosufficienza che metterebbe i pazienti italiani al sicuro dalle incognite di un mercato ormai globalizzato che offre a volte solo garanzie illusorie. Bisognerà sicuramente lavorare per ridurre le differenze tra le regioni e per aumentare la quota dei donatori di plasma e favorire l’incremento della frequenza tra una donazione e l’altra. Ci sono tantissime persone che sarebbero perfette per donare il plasma, le donne per esempio, che a volte hanno livelli leggermente più bassi di emoglobina, o persone che hanno gruppi sanguigni come l’AB che hanno un utilizzo moderato a livello trasfusionale”.
A breve il Centro nazionale sangue avvierà la campagna di comunicazione digitale “Dona anche tu il plasma”. La campagna ha lo scopo di sensibilizzare sul tema della donazione di plasma l’ampia platea dei fruitori dei social network e fornirà contenuti informativi, compreso un link con la geolocalizzazione delle strutture più vicine presso cui si può prenotare una donazione.