Aumentano nel 2023 le donazioni di sangue in Umbria ma non sono ancora sufficienti a soddisfare il fabbisogno. La Regione, infatti, è costretta ad acquistare circa 880 sacche di sangue fuori dai propri confini per far fronte alle necessità.
È quanto è emerso dai dati di fine anno di Avis regionale Umbria. A relazionare è stato il presidente Enrico Marconi. Al 30 novembre le donazioni in questa regione sono state 35.916, 1.204 in più rispetto alle 34.712 del 2022 (+3.47%). Molto bene la situazione nella provincia di Perugia, con un aumento di donazioni del 4.88 per cento, pari a 1.424 donazioni (per un totale di 30.576 donazioni). Si conferma invece il trend negativo per la provincia di Terni dove le donazioni sono calate del 3.96%, cioè 220 donazioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2022 (a oggi sono 5.340 rispetto alle 5.560 dello scorso anno).
“Qui, dal mese di giugno – ha spiegato Marconi – risentiamo del problema della Dengue, un’infezione che colpisce soprattutto nella città di Roma: e visto che nell’Orvietano e a Terni stessa molti donatori lavorano nella Capitale, questi non possono donare sangue per evitare rischi di trasmissione. Ciò ha inciso molto. Nonostante il buon incremento di donazioni a livello regionale – ha aggiunto il presidente regionale di Avis – queste non sono però ancora sufficienti. Quest’anno, infatti, c’è stato un forte recupero degli interventi operatori che erano stato sospesi durante l’emergenza Covid e, di conseguenza, un’impennata nella richiesta di sangue. Ciò, in alcuni momenti, ha provocato delle criticità e la necessità di approvvigionarsi fuori regione”.
Marconi ha sottolineato poi l’importanza del rinnovo da parte della Regione Umbria a ottobre del nuovo Centro regionale sangue, un organismo con funzioni di studio, indirizzo, programmazione e controllo in ordine al sistema trasfusionale regionale. Al rinnovo di tale organismo, richiesto da tempo a gran voce da Avis, dovrà ora seguire, sempre da parte della Regione, la redazione e promulgazione del nuovo Piano regionale sangue e plasma, ossia del massimo atto di strutturazione e programmazione del sistema trasfusionale.
“Nelle scorse settimane è iniziata la discussione, proprio nell’ambito del Centro regionale sangue – ha detto Marconi – e come Avis, tramite i nostri delegati in questo organismo, vogliamo dare il nostro contributo”.
Intanto, in questi mesi l’Avis Umbria ha potenziato la sua attività di sensibilizzazione sul territorio, con accordi di collaborazione e tante iniziative tra cui la pubblicazione della nuova edizione dei calendari Barbanera e Il Piccolo Barbanera 2024.