L’Avis sperimenta un nuovo modo per promuovere il proprio operato, per parlare di donazioni e di stili di vita sani, declinandoli attraverso l’arte, la musica, la danza. Nasce così la prima Donor Week che si terrà dal 16 al 24 settembre in contemporanea a Bergamo e Brescia, per celebrare le capitali della cultura 2023. Si tratta di un nuovo format per Avis che prevede una settimana di incontri, convegni ed eventi all’insegna dell’arte, del sapere, della musica, della gastronomia, per parlare di donazione di sangue e plasma attraverso linguaggi insoliti e innovativi.
“Fin dalla sua fondazione, nel 1927 – spiega Gianpietro Briola, presidente nazionale di Avis – la nostra associazione è promotrice di una cultura della solidarietà che si esprime attraverso piccoli, ma fondamentali gesti come la donazione di sangue e plasma. Ecco perché abbiamo scelto proprio Bergamo e Brescia, capitali italiane della cultura 2023, per lanciare questo nuovo format interamente dedicato alla gioia di condividere e di mettersi a disposizione degli altri”.
L’inaugurazione si terrà sabato 16 a Bergamo (viale Papa Giovanni XXIII) e lunedì 18 a Brescia (in piazza Tebaldo Brusato), con l’apertura di due mostre che ripercorrono la storia di Avis, dal 1927 a oggi, attraverso i manifesti delle sue più celebri campagne di sensibilizzazione. Una terza esposizione, aperta al pubblico dal 17 settembre nei locali di Avis Provinciale Brescia fino al 7 gennaio, racconterà con estrema sensibilità le storie di vita di tante donne che convivono con la patologia del tumore ovarico, sottolineando la connessione con Avis e l’importanza del dono.
Le location scelte per le mostre all’aperto faranno da cornice ad alcune esibizioni di performing art dal forte impatto visivo ed emotivo, che si terranno a Bergamo sabato 16 e a Brescia il 24. Per la prima volta saranno proposte infatti delle coreografie, originariamente ideate per promuovere la donazione di sangue nelle piazze italiane durante il 2020, e mai messe in scena a causa della pandemia da Covid-19.
“È un momento molto importante di comunicazione trasversale – commenta Artemio Trapattoni, presidente provinciale di Avis Bergamo – perché al di là delle classiche attività di comunicazione che le nostre Avis a tutti i livelli fanno, possiamo incontrare a vari livelli e con attività diverse dal nostro solito modo di rappresentare Avis, nuovi avisini per fare comprendere come si lavori e si effettuano donazioni in Avis”.
“Saranno dei momenti intensi – dice Gabriele Pagliarini, presidente provinciale di Avis Brescia – che vanno dai convegni alle manifestazioni che abbiamo organizzato contemporaneamente tra le due città, sarà un momento intensivo, un’occasione per poter condividere e parlare al di là del classico ambiente istituzionale di Avis”.
Nel coeso della Donor Week si terranno anche tre convegni incentrati sulla musicoterapia (sabato 16 alla Domus Magna di Bergamo), l’impiego dell’intelligenza artificiale e la storia della comunicazione sociale in Italia (sabato 23 e domenica 24 al centro congressi Paolo VI Brescia).
Ci sarà spazio anche per la promozione degli stili di vita sani e in particolare dell’alimentazione corretta: in calendario due show cooking con la partecipazione degli chef Fabrizio Camer (il 21 allo spazio NXT di Bergamo) e Sergio Nava (il 22 alla Latteria Molloy di Brescia).
Non mancherà la buona musica: sabato 16 a Bergamo si terrà il concerto di Frida Bollani, giovedì 21 l’evento si aprirà con un aperitivo in diretta nazionale sulla dance station d’Italia, Radio Studio Più, e dopo la si rivivranno le magiche atmosfere degli anni Ottanta grazie alla band dei Cuori Infranti & DJ Set Wish Key. Venerdì 22 alla Latteria Molloy si potranno ballare i più grandi successi dance e pop dagli anni Novanta a oggi nel corso dell’evento “Donor party”.
“L’obiettivo di questa prima Donor Week non si riduce solamente alla sensibilizzazione della cittadinanza rispetto alle donazioni di sangue e plasma, attività che la grande famiglia di Avis porta avanti lungo tutto l’arco dell’anno, su più fronti e sotto diverse modalità – aggiunge Oscar Bianchi, presidente di Avis Regionale Lombardia – ma è configurato soprattutto dal sentirsi parte di una collettività più ampia, dal mettersi a disposizione dell’altro, dalla condivisione di esperienze e la riscoperta di valori comuni. Questa è la nostra cultura”.