Sospensione temporanea della raccolta di sangue ed emocomponenti nei Municipi IX e XIV del comune di Roma o, in alternativa, l’esecuzione del test Denv Nat, ossia lo screening di tutte le donazioni in situazioni emergenziali. Il virus Dengue è arrivato anche in Italia e il Centro nazionale sangue alza così il livello di guardia.
Oltre ai due Municipi romani altri casi sono stati segnalati a Castiglione d’Adda, in provincia di Lodi, e in provincia di Latina. La Regione Emilia Romagna gioca d’anticipo e, per mettere al sicuro le donazioni di sangue mantenendo l’autosufficienza, ha deciso di dotarsi dei test per lo screening del virus in modo da non essere costretta a sospendere i donatori in via precauzionale.
Ma che cos’è il virus Dengue? Si tratta di un virus trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, in particolare da quelle della febbre gialla e dalle zanzare tigre asiatiche. Non c’è il contagio diretto tra uomini, ma il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni durante i quali la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri uomini. Il virus Dengue può avere un decorso asintomatico o provocare una serie di sintomi tra cui quello più comune è la febbre, con temperature anche molto elevate, accompagnata da mal di testa, forti dolori articolari e muscolari, dolori intorno e dietro gli occhi. In rari casi si può manifestare nella forma più grave della cosiddetta febbre dengue emorragica o sindrome da shock dengue, che può avere un decorso anche mortale. Generalmente la febbre si manifesta tra i 4 e i 7 giorni successivi alla puntura della zanzara infetta e solo raramente tra i 3 e i 14.
Al momento non esiste una cura efficace contro il virus. Nella maggior parte dei casi la malattia sparisce completamente in un paio di settimane ma si possono fronteggiare i sintomi con antipiretici e analgesici, riposo assoluto e la somministrazione di liquidi per evitare la disidratazione. La diagnosi viene fatta in base ai sintomi o attraverso la ricerca più approfondita del virus o degli anticorpi nel sangue.
Per prevenire il contagio, occorre evitare il contatto con le zanzare attraverso una serie di accorgimenti come l’uso di repellenti, tende e zanzariere, di vestiti adeguati e protettivi, l’eliminazione di tutti i ristagni di acqua e l’esecuzione di campagne di disinfestazione.
Il Dengue è conosciuto da circa due secoli, presente nella stagione delle piogge in zone tropicali e subtropicali dell’Africa, America Latina e centrale, Sud Est asiatico, Cina, Medio Oriente, Austria e in alcune zone del Pacifico.
Negli anni, però, si è assistito a un progressivo e vertiginoso aumento dei casi che sono passati dai 10-20mila casi degli anni Sessanta, ai 50-10 milioni attuali. L’aumento dei casi è dovuto anche a un ampliamento della diffusione geografica del virus che si è esteso anche a Usa, Giappone e in Europa.
La comparsa dei primi casi in Italia ha fatto alzare la guardia ai centri trasfusionali che hanno la priorità di garantire al ricevente che il sangue donato sia sicuro. Il virus, come detto, vive nel sangue, quindi c’è la necessità di imporre misure attente e rigorose per scongiurare il rischio di infezione durante una trasfusione si possa trasmettere l’infezione.
Da qui il monitoraggio costante del Centro nazionale sangue e le relative prescrizioni.