Donazioni, l’allarme di Avis: “Manca il ricambio generazionale”

2023-08-18T12:37:20+02:00 14 Luglio 2023|Attualità|

“Il Covid ha pestato duro” (parole di Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale Sangue) ma oggi il sistema sangue è in ripresa come dimostrano i dati sulle raccolte del primo semestre 2023. Tuttavia, c’è scarso ricambio generazionale, l’età media dei volontari, infatti, si alza gradualmente.

La questione giovani e la donazione del sangue è stata approfondita nell’incontro che si è tenuto a Montecitorio nel pomeriggio del 13 luglio. La conferenza è stata promossa dall’onorevole Maria Elena Boschi, hanno partecipato il senatore Pier Ferdinando Casini, il direttore del Cns, De Angelis, il presidente di Avis nazionale, Gianpietro Briola, l’onorevole Gianni Mancuso, il responsabile dell’ufficio stampa di Avis, Boris Zuccon e la componente del comitato tecnico scientifico del progetto Rise (Realtà virtuale, innovazione, salute ed educazione), Mariella Bombardieri. L’incontro è stato mediato dalla giornalista Annalisa Manduca.

Secondo i relatori, timori, fake news, mancanza di informazioni sono le cause che allontanano i giovani dal mondo delle donazioni di sangue, adesso è il momento di fare sistema per invertire il trend.

Maria Elena Boschi, Vincenzo De Angelis e Gianni Mancuso

“La raccolta di sangue e plasma sta tornando ai livelli pre-Covid – illustra De Angelis -, ma il mancato ricambio generazionale della popolazione dei donatori è un fattore che desta sempre più preoccupazione. I donatori tra i 18 e i 45 anni sono calati del 2% in un anno e questa è solo una delle criticità che il sistema sangue dovrà affrontare nei prossimi mesi e anni, operando di concerto a tutti livelli, coinvolgendo le istituzioni e valorizzando sempre di più il prezioso lavoro delle associazioni di volontariato e dei professionisti dei servizi trasfusionali italiani”.

Secondo un’indagine commissionata da Avis su un campione di 5.600 ragazzi, solo il 38% sarebbe intenzionato a donare al compimento dei 18 anni. Un dato in flessione di ben 10 punti rispetto alla precedente rilevazione, svolta nel 2021.

“Per quanto riguarda la raccolta dei globuli rossi – spiega Briola – l’Italia è autosufficiente. Sulla raccolta del plasma, invece, siamo al 70% del fabbisogno nazionale. L’autosufficienza nazionale si raggiunge tramite la sommatoria delle autosufficienze regionali, è questo il nostro obiettivo per i prossimi anni”.

Il coinvolgimento delle nuove leve è fondamentale: “Come Avis – continua Briola – abbiamo compreso la necessità di rivedere le nostre strategie comunicative e il nostro approccio verso le piattaforme social più diffuse tra i giovani, di cui troppo spesso viene riconosciuta la mera funzione di intrattenimento. Per questo abbiamo incentivato la nostra presenza su questi canali e abbiamo da poco lanciato una nuova campagna, dal titolo ‘Mettiti in gioco, dona il sangue’, che punta a stimolare tra i ragazzi il superamento dei propri limiti e l’adozione di un atteggiamento proattivo verso gli altri”.

Per sensibilizzare alla donazione del plasma, anche DonatoriH24 ha voluto fare la sua parte, rilanciando la campagna #DaMeaTe. Per partecipare, basta inviare un vostro videoselfie, introdotto dalla frase “Mi ha portato a donare…”, da completare come preferite. I video potranno essere inviati tramite messaggio privato alla nostra pagina Facebook o via mail all’indirizzo dameate.donatorih24@gmail.com.

Boris Zuccon

Per convincere i ragazzi a entrare a far parte dell’esercito dei donatori è importante conoscere bene e sfruttare i social, come sottolineato anche da Boris Zuccon nel corso della conferenza: “I giovani utilizzano i social come motore di ricerca e per informarsi – spiega – per questo dobbiamo indirizzarci lì e incontrare il loro punto di vista. La nostra ultima campagna di sensibilizzazione è stata strutturata per canali social come TikTok”.

Infine, l’appello dell’onorevole Boschi: “Donare il sangue è vita, è vita per chi riceve il sangue. Non soltanto per chi magari ha necessità di un intervento di urgenza ma per tanti malati cronici che hanno bisogno del sangue e del plasma. E fa bene anche a chi dona”.