Sono 1.253.183 i donatori iscritti ad Avis (oltre 5mila in più rispetto al 2021), calano però le donazioni di sangue ed emocomponenti che scendono a 1.958.748 (oltre 21mila in meno rispetto alla precedente rilevazione). Questa la fotografia scattata al 31 dicembre 2022 di Avis, la più grande associazione di donatori di sangue italiana.
“Sono numeri che devono chiamare tutti noi a una riflessione profonda”, ha commentato il presidente di Avis nazionale, Gianpietro Briola, al termine dell’assemblea generale tenutasi a Bellaria Igea Marina tra il 26 e il 28 maggio. “L’aumento dei donatori – continua Briola – dimostra la nostra capacità di sensibilizzare, coinvolgere e includere sempre più persone, stimolando in loro i valori di dedizione e senso civico che sono elementi fondanti del nostro essere avisini. La disponibilità dei volontari è assoluta, ma da sola non basta. Il calo delle donazioni, infatti, non va attribuito alla mancanza di volontà dei cittadini, ma alle difficoltà organizzative dei centri trasfusionali, alle prese con una carenza di personale sanitario. Proprio in quest’ottica abbiamo accolto con favore l’approvazione, da parte del Senato, del decreto Salute ed Energia che permette l’impiego del personale medico in formazione negli enti e nelle associazioni che svolgono attività di raccolta di sangue ed emocomponenti. Si tratta di un supporto normativo solido che interviene per arginare le difficoltà nell’organizzazione della raccolta sul territorio e che dà continuità a un percorso virtuoso volto al raggiungimento dell’autosufficienza di farmaci plasmaderivati”.
Un traguardo ancora lontano stando ai dati che indicano che la raccolta plasma del 2022 in Italia è stata inferiore rispetto al 2020, primo anno della pandemia.