Donazioni, le nuove regole in Commissione Europea
L’iter ora al vaglio di Parlamento e Consiglio

2023-03-31T15:10:19+02:00 31 Marzo 2023|Regole|

Procede in Europa l’iter per dotare gli Stati membri di un testo unico per creare una “Unione Europea della salute” tramite una legge condivisa che articoli e unisca le varie direttive uscite negli ultimi anni.

Nel capitolato di Bruxelles per le norme che andranno ad armonizzare il settore (a questo link è possibile scaricare l’intero documento), grande spazio è dato alle “SoHo”, un acronimo che indica organi per trapianti, midollo osseo, sangue cordonale, sangue per trasfusione, plasma per trasfusione e plasma per produzione di medicinali.

Il testo è ora al vaglio delle commissioni, l’Italia mira a diffondere in Europa la cultura delle donazioni gratuite e non remunerate anche in Europa.

Avis ha schierato Alice Simonetti, responsabile dell’esecutivo nazionale con delega alle politiche Internazionali. “C’è sicuramente un rafforzamento del valore della donazione anonima, gratuita e non remunerata – spiega Simonetti sul sito ufficiale di Avis -. In particolare, possiamo dire che adesso questo parametro rientra tra i requisiti che ogni centro di raccolta dovrà rispettare e per i quali verrà giudicato. Tuttavia, il testo doveva comunque venire incontro alle sollecitazioni di quei Paesi che hanno un sistema diverso rispetto all’Italia, in primis per la raccolta di plasma. Parliamo principalmente di Germania, Austria, Repubblica Ceca Ungheria che basano la propria attività trasfusionale su un’organizzazione ibrida: donazione gratuita per il sangue intero, remunerata per quanto riguarda il plasma”.

Alice Simonetti. Foto dal sito di Avis nazionale

Per il legislatore rimane centrale la gratuità del dono, apre comunque a forme di rimborso/compensazione da parte dei Paesi che già li prevedono, purché tali forme non generino guadagno per i donatori.

“Il contributo che il nostro Paese e Avis possono dare – continua Simonetti – è che non occorre remunerare i donatori per garantire un sistema solido ed efficiente. Per questo è importante, insieme ai rappresentanti politici e i colleghi delle altre organizzazioni, far capire il ruolo che le associazioni possono giocare in tal senso: a livello europeo questa consapevolezza manca”.

Qual è, quindi, la strada che va percorsa per far recepire questi principi? “Esistono tante realtà – chiosa Simonetti – che, come l’Italia, agiscono sul principio della gratuità del dono. Va però riconosciuto come non tutte possano contare su un sistema associativo come il nostro: vanno perciò affiancate lungo un percorso di condivisione di esperienze e capacità gestionali”.