West Nile Virus, stabile l’allerta in Italia
Aumentano le “zone rosse” in Europa

2022-09-09T10:29:51+02:00 9 Settembre 2022|Salute|
West Nile Virus

Resta stabile, almeno per l’Italia, l’emergenza West Nile Virus, che di recente ha investito anche alcune località vacanziere. L’ultimo bollettino del Centro Nazionale Sangue (datato 8 settembre) ricalca grossomodo quello della settimana prima, le differenze sono tutte da ricercarsi oltre confine.

Le province italiane in cui è stata riscontrata la presenza virus sono quarantadue, aumentano invece le “zone rosse” segnalate nei Paesi della Comunità europea.

Una difficoltà in più per il sistema sangue, già ostacolato dal calo di donatori durante la stagione estiva e dalle complicazioni dovute all’emergenza sanitaria.

Fonte: Centro Nazionale Sangue

Le province italiane in cui sono stati riscontrati casi di Wnv sono: Alessandria, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Cagliari, Como, Cremona, Cuneo, Ferrara, Firenze, Forlì-Cesena, Gorizia, Lodi, Lucca, Mantova, Milano, Modena, Monza e Brianza, Novara, Nuoro, Oristano, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Pistoia, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Sassari, Torino, Udine, Treviso, Varese, Venezia, Vercelli, Verona e Vicenza. Il territorio sul quale è presente l’infezione ha valicato i confini della Pianura Padana, raggiungendo quasi tutto il nord Italia, a esclusione del Trentino Alto Adige e alcune province rimaste “bianche”, nell’ultimo mese ha raggiunto anche la Toscana. La presenza del virus ha inoltre da settimane investito la Sardegna che è tutta “zona rossa”. La situazione è stabile in Italia, aumentano invece le aree a rischio di Austria, Germania, Grecia, Serbia, Romania, Slovacchia e Ungheria.

Confermate, anche per il 2022, le misure precauzionali per i donatori che rientrano da Stati Uniti e Canada, in considerazione della persistente circolazione del virus nei paesi del Nord America.

Come disposto in una circolare diramata dal Centro Nazionale Sangue, indirizzata anche alle associazioni Avis, Fidas, Cri e Fratres, “per i donatori che abbiano soggiornato anche solo per una notte nella province interessate si raccomanda di utilizzare il test Wnv Nat quale alternativa al provvedimento di sospensione temporanea dalle donazioni per 28 giorni”.

Le zone rosse in Italia e nel mondo sono individuate in base a tre criteri: il riscontro della prima positività per West Nile Virus su pool di zanzare o su esemplare di avifauna; il riscontro di positività confermata del test Elisa IgM e/o del test molecolare per Wnv in equidi; la notifica di un caso umano confermato di malattia neuro-invasiva da Wnv (Wnnd) o di febbre da Wnv (Wnf).

Nel 2021 sono stati segnalati in Italia 54 casi di infezione da Wnv, di questi 35 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, 4 i casi di febbre, 15 persone sono state identificate come donatori di sangue.