Si diffonde ancora l’emergenza West Nile Virus. Sono sempre più le province italiane in cui è stata registrata l’infezione, lo rende noto il Centro Nazionale Sangue col suo ultimo bollettino.
Una difficoltà in più per il sistema sangue, già ostacolato dal calo di donatori durante la stagione estiva e dalle complicazioni dovute all’emergenza sanitaria.
A oggi, sono 40 le province italiane in cui sono stati riscontrati casi di Wnv: Alessandria, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Cagliari, Como, Cremona, Cuneo, Ferrara, Firenze, Forlì Cesena, Gorizia, Lodi, Lucca, Mantova, Milano, Modena, Novara, Nuoro, Oristano, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Pistoia, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Torino, Udine, Treviso, Varese, Venezia, Vercelli, Verona e Vicenza. Il territorio su cui è presente l’infezione ha valicato i confini della Pianura Padana, raggiungendo quasi tutto il nord Italia, a esclusione del Trentino Alto Adige e alcune province rimaste “bianche”, in questo ultimo periodo ha raggiunto anche la Toscana. La presenza del virus ha inoltre da settimane raggiunto la Sardegna che è quasi tutta “zona rossa” (a esclusione della provincia di Sassari). L’allerta ha investito anche alcune zone di Austria, Grecia, Serbia, Romania, Slovacchia e Ungheria.
Confermate, anche per il 2022, le misure precauzionali per i donatori che rientrano da Stati Uniti e Canada, in considerazione della persistente circolazione del virus nei paesi del Nord America.
Come disposto in una circolare diramata dal Centro Nazionale Sangue, indirizzata anche alle associazioni Avis, Fidas, Cri e Fratres, “per i donatori che abbiano soggiornato anche solo per una notte nella province interessate si raccomanda di utilizzare il test Wnv Nat quale alternativa al provvedimento di sospensione temporanea dalle donazioni per 28 giorni”.
Le zone rosse in Italia e nel mondo sono individuate in base a tre criteri: il riscontro della prima positività per West Nile Virus su pool di zanzare o su esemplare di avifauna; il riscontro di positività confermata del test Elisa IgM e/o del test molecolare per Wnv in equidi; la notifica di un caso umano confermato di malattia neuro-invasiva da Wnv (Wnnd) o di febbre da Wnv (Wnf).
Nel 2021 sono stati segnalati in Italia 54 casi di infezione da Wnv, di questi 35 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, 4 i casi di febbre, 15 persone sono state identificate come donatori di sangue.