Come richiedere il rimborso Inps per la donazione
I permessi valgono anche per gli studenti

2022-08-01T11:16:20+02:00 1 Agosto 2022|Regole|

Donare il sangue non è un lavoro, è un impegno civico e come tale viene riconosciuto dal legislatore. Per adempiere a uno dei gesti più altruistici del mondo è spesso necessario impegnarsi per la classica “mezza giornata”, tra spostamenti, colloquio col medico trasfusionista e tempi tecnici per il prelievo. C’è poi il “diritto al riposo” che viene consigliato dai medici dopo ogni prelievo.

Il sistema delle prenotazioni, ormai a regime per garantire la sicurezza di volontari e personale medico durante l’emergenza pandemica, ha permesso di abbattere i tempi di attesa, tuttavia gli appuntamenti per donare sono calendarizzati dalla varie associazioni non sono disponibili tutti i giorni e a tutte le ore, per questo è spesso necessario chiedere un permesso al lavoro per assentarsi. Le assenze per donare il sangue sono riconosciute come giornate lavorative, sono quindi coperte sia da indennità Inps, sia dai contributi figurativi per la pensione (contributi non versati né dal datore di lavoro né dal lavoratore che sono accreditati dall’Inps per periodi in cui si è verificata una interruzione o una riduzione dell’attività lavorativa).

La norma prevede che queste giornate sono valide, per la contribuzione figurativa, soltanto se soddisfano i seguenti requisiti: la donazione è avvenuta all’interno di un centro di raccolta autorizzato dal ministero della Salute; se la quantità di sangue raccolta è di almeno 250 grammi; se l’azienda ha chiesto e ottenuto dall’Inps il rimborso della retribuzione riconosciuta al dipendente per il giorno di assenza.

Il tutto deve essere certificato dal medico del servizio trasfusionale che riporta i dati anagrafici del lavoratore, il quantitativo della donazione, il giorno e l’ora.

Lavoro

E in caso di inidoneità alla donazione? In questa eventualità è comunque garantita la retribuzione al lavoratore dipendente, limitatamente al tempo necessario all’accertamento del personale medico che attesta la mancata donazione, la motivazione, il giorno e l’ora di entrata e di uscita dal centro trasfusionale. Nel computo rientra anche il tempo dello spostamento dalla sede trasfusionale al luogo di lavoro. Non sono previsti limiti sul numero di giornate coperte ai fini contributivi.

Naturalmente, ogni tipo di prelievo ha una sua durata stimabile, dai 15 minuti per una donazione di sangue, ai 90 per una donazione di piastrine, passando dai 50 per il plasma.

Non soltanto chi lavora, ma anche chi studia può ottenere un permesso giustificato per donare il sangue.

La legge riconosce a tutte le categorie di studenti di qualsiasi grado e istituzione (purché maggiorenni) il diritto di poter donare sangue ed emocomponenti. Preventivamente è necessario fornire una richiesta all’istituzione scolastica/universitaria nel quale vengono specificati tempi e modi della donazione.

A sua volta l’istituzione provvederà ad accordare un permesso giornaliero e il solo obbligo dello studente sarà quello di presentare il certificato rilasciato dal medico a seguito della donazione. Il permesso sarà ritenuto ugualmente valido anche nel caso in cui il donatore dovesse essere ritenuto inadatto al prelievo, limitatamente alle ore necessarie all’accertamento dell’inidoneità. Il dirigente scolastico non ha nessuna discrezionalità nel concedere il permesso.