Covid e donazioni di sangue, ecco le linee guida del Ministero della Salute

2022-07-15T18:47:49+02:00 12 Luglio 2022|Donazioni|
donare Covid

Per chi si chiedesse se è possibile tornare a donare dopo aver avuto il Covid-19, la risposta è assolutamente sì. Anzi, è più che necessario prenotare un appuntamento oggi che si avvicina il culmine della ciclica crisi ematica estiva.

Infatti in questi mesi, come ogni anno, una parte del popolo dei donatori lascia la propria città per le vacanze, riducendo in questo modo il proprio contributo in termini di donazione di sangue. Supporto di cui i pazienti continuano a necessitare negli ospedali per sostenere interventi chirurgici e per contrastare diverse patologie. Quindi, anche chi ha appena avuto il Covid-19 può cominciare a prenotare la donazione. Ecco le regole principali.

Dopo Covid-19: cosa è necessario sapere per tornare a donare sangue

Se si ha avuto il Covid-19, prima di tornare a donare sangue ci sono alcuni semplici norme da conoscere e facili da rispettare. Il miglior punto di riferimento a cui attingere per sapere quali sono è senza dubbio il sito del ministero della Salute. Nella pagina in cui sono raccolte le domande frequenti per i donatori è spiegato brevemente che “se sei positivo al Covid-19 potrai essere ammesso alla donazione solo dopo 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi (escluse la perdita di gusto e olfatto che potrebbe protrarsi per alcune settimane)”.

In seconda battuta il sito continua nelle indicazioni dicendo: “Dopo un  test molecolare o antigenico negativo eseguito secondo le tempistiche previste dalla sanità pubblica è possibile tornare a donare sangue”. Quindi, in assenza di sintomi, nella maggior parte dei casi basterà il test antigenico o molecolare a conferma della scomparsa dell’infezione. Ma cosa fare se alcuni sintomi persistono?

Sintomi di infezione da Covid-19: quando tornare a donare sangue?

La prima regola del donatore di sangue è quella di essere in buone condizioni di salute. Infatti, con i sintomi di un’influenza leggera, un mal di gola o un raffreddore non è possibile donare sangue ed è necessario rimandare lo slancio di generosità verso il prossimo al futuro. Questo tipo di rigore nella selezione dei donatori di sangue permette al sistema di tutelare i pazienti in condizioni di fragilità e permette di garantire la qualità del prodotto ematico. Per questo motivo il Ministero indica che, se il risultato del test molecolare o antigenico è negativo si può tornare a donare, ma se i sintomi del Covid-19 persistono è necessario non solo attenderne la scomparsa, ma aspettare 14 giorni dopo la scomparsa. Secondo le istruzioni ministeriali tra i sintomi non sono inclusi la perdita del gusto e dell’olfatto, sintomi che a volte si protraggono per molte settimane dopo la scomparsa dell’infezione.

Viaggi e infezione da Covid-19

Durante l’estate aumenta la socialità e quindi le probabilità di imbattersi nel virus Covid-19. Per questo è utile sapere che le regole sono ben definite anche in questo caso. Il Ministero invita il donatore di sangue a rispettare le misure di sicurezza previste per tutti gli altri cittadini, sia in caso di contatto con persona affetta da Covid-19, sia in caso di ritorno da un viaggio all’estero.

In questi casi, sempre prendendo come riferimento le indicazioni del sito del dicastero, è bene sapere che le misure di sicurezza potrebbero prevedere un periodo di isolamento, quarantena, con la verifica effettuata con tampone molecolare e antigenico dello stato dell’infezione.

Successivamente, dopo che sono scomparsi i sintomi del Covid-19, sarà possibile procedere con la prenotazione della donazione che, come ogni estate (ma non solo) sarà molto ben accolta.