Il plasma è una risorsa salvavita che non si può riprodurre in laboratorio, deve venire dai donatori. Una volta prelevato, il plasma viene conferito all’industria farmaceutica dove viene usato per produrre medicine come l’albumina, le immunoglobuline o i fattori della coagulazione. Una volta terminato il processo di lavorazione, la casa farmaceutica restituisce il prodotto finito alla Regioni italiane. I farmaci plasmaderivati vengono dunque distribuiti gratuitamente ai pazienti.
Nel nostro Paese, la raccolta raggiunge circa il 70% del fabbisogno, per la parte mancante dobbiamo affidarci alle importazioni.
Sulla questione si è espresso Paolo Marcucci, Executive Chairman di Kedrion Biopharma, azienda che si occupa della raccolta, produzione e distribuzione di plasmaderivati. Queste le sue parole rilasciate in un’intervista firmata da Susanna Bonini per la testata fortuneita.com (qui il link per l’intervento completo).
“La raccolta del plasma — spiega Marcucci — per il trattamento di patologie gravi continua ad arrancare. Dopo il biennio nero registrato nei centri di raccolta di tutto il mondo sulla scia della pandemia, anche il 2022 continua a deludere le attese”.
I prezzi dei farmaci plasmaderivati sono in aumento, caricando le regioni che nella sanità hanno il capitolo di spesa più impegnativo.
“La quantità di farmaci — continua Marcucci nell’intervista — che possiamo produrre e vendere dipende dal plasma disponibile, ma le quantità continuano a essere insufficienti mentre la competizione per accaparrarselo è agguerrita. Questo incide sui prezzi dei plasmaderivati che in Europa sono per forza aumentati”.
DonatoriH24 ha lanciato una campagna di sensibilizzazione, #DaMeaTe, l’obiettivo è quello di aumentare le donazioni di plasma al fine di raggiungere l’autosufficienza nel nostro Paese.
Per aderire è possibile inviare i video tramite mail all’indirizzo dameate.donatorih24@gmail.com o via whatsapp al numero 393 401 2016.
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