Vaiolo delle scimmie e West Nile
Il sistema agisce con la prevenzione

2022-06-10T15:14:42+02:00 10 Giugno 2022|Attualità|
vaiolo di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

Il vaiolo delle scimmie e il West Nile Virus sono, in queste settimane, tra i virus più monitorati dalle istituzioni sanitarie italiane e internazionali.

E in un momento difficile per la raccolta sangue, che ha spinto il Cns a lanciare un appello ricco di preoccupazione sulla possibilità di dover affrontare forti carenze nei prossimi mesi, tali virus rappresentano ulteriori agenti di disturbo per la donazione di sangue, perché il loro manifestarsi su larga scala potrebbe impedire a molti donatori di compiere il loro gesto con la solita continuità.

Il vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie (MPX) è una malattia che sipuò trasmettere direttamente dagli animali all’uomo, e ai nostri giorni è “l’infezione da Orthopoxvirus più diffusa nell’uomo dopo l’eradicazione del vaiolo e la sospensione della vaccinazione universale contro il vaiolo”.

A oggi, come vediamo in figura 1, in Europa ci sono 321 casi confermati.

Fu scoperta per la prima volta in Repubblica Democratica del Congo nel 1970, e da allora vari casi che hanno colpito l’uomo sono sempre stati segnalati in paesi africani: il focolaio più ampio segnalato fino ad oggi è quello avvenuto in Nigeria nel 2017: ben 42 casi confermati e 146 sospetti.

Per fortuna, il vaiolo delle scimmie non ha una facile diffusione tra gli uomini: il contagio può avvenire attraverso il droplet e il contatto diretto e prolungato faccia a faccia, o attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta, o con il contatto diretto tra pelle non integra con lesioni eruzioni cutanee  o attraverso oggetti contaminati.

Vaiolo

Poi vi è la trasmissione sessuale, che secondo gli scienziati è considerata di rischio moderato per le persone che hanno più partener e basso per la popolazione più ampia.

Nei paesi in cui circola, viene incubato da alcuni mammiferi, come scoiattoli, ratti, topi striati, ghiri e primati.

I suoi sintomi principali sono all’inizio febbre, mialgia, affaticamento e mal di testa, con l’arrivo successivo delle note eruzioni cutanee di norma indicate come il principio del periodo infettivo. L’incubazione della malattia in genere dura dai 6 ai 13 giorni ma in qualche caso la parentesi si è estesa tra i 5 e i 21 giorni.

Per la sicurezza di pazienti e donatori, il Centro nazionale sangue consiglia tali misure di prevenzione:

  • rafforzare l’anamnesi sul donatore prestando particolare attenzione a contatti stretti con casi umani di MPX (confermati o sospetti), a contatti con animali infetti o a recenti viaggi in aree affette da casi autoctoni confermati di MPX;
  • applicare il criterio di sospensione temporanea di 21 giorni, dall’ultimo giorno di esposizione, per i donatori con anamnesi per contatto stretto con casi confermati o sospetti di MPX;
  • atteso che lo stadio prodromico di MPX varia in durata (1–4 giorni) e i sintomi possono essere aspecifici e lievi o assenti, eseguire un attento esame per eventuali segni di infezione anche dopo la scadenza del periodo di differimento (almeno 21 giorni dall’ultimo giorno di esposizione). L’esame non deve trascurare sintomi lievi e non specifici come mal di testa o affaticamento o lesioni cutanee anogenitali.

Il West Nile Virus

Il virus del Nilo Occidentale (conosciuto con la denominazione inglese di West Nile Virus) è invece un Arbovirus che può colpire l’uomo a causa delle  punture di zanzara.

Per fortuna, il virus è asintomatico per l’80% dei casi  e nel restante 20%  una banale genera sindrome pseudo-influenzale, ma tuttavia esiste  uno 0,1% di casi – specialmente tra le persone anziane – in cui l’infezione  può provocare gravi meningiti.

Il sistema trasfusionale italiano, specie nei mesi estivi, opera un dettagliato monitoraggio dei casi di West Nile, anche perché con l’inizio dell’alta stagione turistica le possibilità di intercettare il virus sono moltissime, ed evitare una diffusione in numeri più ampi mette al riparo il sistema sangue dall’eventualità di perdere un ampio numero di donazioni.

Ecco, in figura 2, lo schema di azione preventiva che vige in Italia nel 2022:

vaiolo

Poiché è prevista la sospensione temporanea al dono per tutti coloro che hanno trascorso almeno una notte in zone o aree in cui si sono registrati casi, il consiglio è sempre il solito: Prenotare la propria donazione di sangue prima di partire per le vacanze.

Specie in questo 2022, i dati della raccolta estiva non dovranno subire ulteriori crolli.