Donare sangue fa bene al metabolismo?
Ecco cosa avviene dopo il prelievo

2022-06-18T11:17:29+02:00 6 Giugno 2022|Salute|
di Sergio Campofiorito

Il metabolismo migliora se il nostro sangue è in salute?

Vari sono i benefici alla salute, fisica e mentale, di chi dona il sangue.

Effetti positivi diretti e indiretti che coinvolgono non soltanto il ricevente, ma anche il donatore. 

Oltre a tenere lo stato di salute sotto controllo, grazie a una serie di esami che vengono effettuati sul volontario prima e dopo la donazione, il prelievo dei circa 450 millilitri di sangue scatena una sostanziale attività metabolica.

Il metabolismo comporta una serie di trasformazioni chimiche all’interno del corpo che sono necessarie al mantenimento vitale di cellule e organismi.

Il metabolismo può variare molto da soggetto a soggetto: può cambiare in base a età, genetica, dieta, stili di vita e patologie.

Metabolismo

Cellule ematiche

Quando un volontario dona, nel corpo si accendono una serie di attività utili a sostituire il fluido: l’organismo deve lavorare per rimpiazzare il sangue e ciò aiuta ad attivare il metabolismo.

Il corpo si mette immediatamente all’opera per reintegrare la perdita stimolando la produzione di nuove cellule ematiche in modo da favorire la rigenerazione del sangue.

L’organismo, tramite il midollo osseo, è chiamato quindi a produrre nuovi globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e plasma.

Un corpo normale e in salute è capace di sostituire il plasma in pochissimo tempo, mentre i globuli rossi vengono formati in circa tre o quattro settimane.

Donare il sangue, inoltre smaltisce eventuali depositi di ferro. Studi dimostrano che i depositi di ferro possono influenzare negativamente l’azione dell’insulina e si associano a un peggior controllo metabolico del diabete di tipo 2.

La donazione di sangue rappresenta un metodo semplice e innocuo per espellere gli accumuli di ferro, con conseguente riduzione della resistenza all’insulina.

Anche il metabolismo ha le sue patologie, le più note, oltre al diabete, sono: gotta, ipercolesterolemia, sindrome metabolica, celiachia, fenilchetonuria e galattosemia.

Un controllo periodico, come quello a cui sono sottoposti i donatori, rappresenta una valida prevenzione.