La sicurezza parte da un questionario
Perché è importante l’anamnesi

2022-04-21T15:21:59+02:00 21 Aprile 2022|Attualità|
di Sergio Campofiorito

Donare il sangue è una procedura sicura sia per il donatore, sia per chi riceve la preziosa sacca per eventi emergenziali (come possono essere incidenti o ferite) o programmati (è il caso di operazioni chirurgiche o trasfusioni per chi è affetto da patologie che richiedono una trasfusione periodica).

Dagli anni Settanta agli anni Novanta si sono verificati in Italia casi di trasfusioni di sangue infetto, sangue che allora non era stato testato per epatiti virali o Hiv. Buona parte dei contagi avvenne tra i malati emofiliaci e talassemici.

Oggi, questo rischio è azzerato grazie a uno screening attento e scrupoloso che si conclude con le analisi. Un importantissimo, da non sottovalutare, primo passo per una donazione sicura è dato dal questionario del donatore, una serie di domande a cui rispondere ponendo una semplice crocetta.

donare

Questionario del donatore

Nei fogli vanno apposti i dati anagrafici del donatore, rispondere alle domande sullo stato di salute, quindi c’è la spiegazione del consenso informato, lo spazio per le firme, lo spazio dedicato ai dati fisici (età, peso, altezza, pressione arteriosa).

Infine, uno spazio compilabile solo dal medico che trascrive il giudizio di idoneità o di sospensione, il tipo di donazione e il volume di prelievo. In caso di sospensione, deve riportato anche il motivo. Il sistema conserva il questionario per 30 anni.

Il questionario per poter donare, obbligatorio, fornisce informazioni essenziali sullo stato di salute e sugli stili di vita. Secondo il decreto ministeriale del 3 marzo 2005, le domande previste sono 33 ma ogni struttura trasfusionale può decidere di integrarle al fine di migliorarne la comprensione. Poiché la maggior parte delle malattie infettive sono correlate al sangue, molti quesiti sono strettamente correlati al rischio di trasmissione di epatiti, sifilide e Aids. Parte del questionario è dedicato ai viaggi in quanto, dipende delle aree geografiche in cui si è soggiornato, in alcune zone c’è il rischio di incorrere in malattie tropicali (come la malaria, in Italia debellata definitivamente fino dai primi anni Sessanta).

Sempre per rimanere in tema del fuori confine, c’è è una domanda specifica che riguarda chi ha soggiornato per più di sei mesi nel Regno Unito dal 1980 al 1996. Durante quei 16 anni, in particolare in Inghilterra, si è verificata la diffusione della sindrome della “Mucca Pazza”. Studi affermano che tale patologia permane per anni anche senza sintomi ed è veicolabile tramite il sangue. Pertanto, in caso di risposta affermativa, si è automaticamente esclusi dalla donazione.

Dalla prima domanda, la più semplice, “È attualmente in buona salute” fino agli approfonditi esami di laboratorio, tutto concorre alla sicurezza del sistema sangue. Ogni singola procedura per donare mette al riparo da rischi sia il donatore, sia il ricevente, grazie anche alla compilazione di un semplice questionario.