Per la raccolta dei globuli rossi nel mese di febbraio 2022 c’era qualche timore. Il primo mese dell’anno non era andato troppo bene, con un calo significativo del -9,5% legato alla diffusione capillare della variante Omicron, particolarmente infettiva.
Invece la reazione dei donatori c’è stata, almeno sul fronte del sangue intero (mentre ancora purtroppo sul plasma ci sono stati problemi), e si registra, secondo i dati del Centro nazionale sangue, una crescita leggerissima dello 0,5%.
Molti i triangoli gialli in figura 1, che indicano performance regionali migliorative rispetto al febbraio 2021, con risultati significativi in Toscana (+14,4%), Sardegna (+22,6%), Umbria (+17,5%) e Sicilia (+6%).
Meno bene invece le regioni densamente popolate del nord, ovvero Lombardia (-11,5%), Piemonte (-4,3%) e Veneto (-3,6%).
Cresce anche la quantità di unità trasfuse in figura 2 un dato come sempre di difficile lettura perché più qualitativo che quantitativo. Dipende molto dalla regolarità delle operazioni chirurgiche e dalle politiche interne degli ospedali, ma l’importante è che sia allineato alla produzione.
Infine, in figura 3, tabella 5, ecco il dato aggregato delle unità raccolte in Italia nei primi due mesi del 2022 a confronto con l’identico periodo 2021. Il calo è vistoso ed è di circa 18 mila unità, che dovranno assolutamente essere recuperate nei prossimi mesi.
Maglio i dati sulle unità trasfuse, che restano comunque al di sotto della produzione. Se nel 2022 sono state trasfuse 385.517 mila unità a fronte delle 393.135 prodotte, rispetto al 2021 le trasfusioni sono stare poco più di 5mila in meno.
Ora bisogna continuare con il massimo impegno superando le problematiche che conosciamo bene – come la penuria di medici trasfusionisti – e lavorare bene sul piano della comunicazione e sensibilizzazione.