Guerra in Ucraina: cittadini in fila per donare, manca personale

2022-03-07T13:46:57+01:00 7 Marzo 2022|Attualità|
di Sergio Campofiorito

La guerra in Ucraina purtroppo va avanti e con essa, più che mai, la necessità di donazioni di sangue per contenere l’immensa emergenza sanitaria.

“C’è un disperato bisogno di volontari che aiutino a coordinare i centri trasfusionali e i donatori. Contattaci per informazioni tempestive sulla popolazione dell’Ucraina!”.

È uno dei tanti post lanciati negli ultimi giorni sulla pagina Facebook dei donatori di sangue DonorUA.Ukraine.

L’associazione, a stretto contatto con il ministero della Salute ucraino, aggiorna quotidianamente sul fabbisogno di sangue della nazione, soprattutto nell’ottica di salvare la popolazione civile e i soldati dalle ferite cagionate dalla guerra portata dalle milizie russe. 

Il presidente Volodymyr Zelensky ha lanciato ai cittadini un appello durante le prime ore del conflitto: “Abbiamo soldati feriti in ospedali che richiedono donazioni di sangue, per favore unitevi e donate il vostro sangue”, ha detto il capo di Stato.

guerra

Immagine dalla pagina Facebook DonorUA

Attualmente, stando alle comunicazioni dei volontari, due sono le emergenze più grandi: il reperimento di personale addetto alla logistica e al coordinamento dei centri trasfusionali e le solite fake news.

La pagina Facebook più volte mette in guardia dalle false informazioni che in Ucraina circolano su social network, canali Telegram e gruppi Viber. “Notizie false su un numero apparentemente elevato di soldati feriti in diverse città dell’Ucraina e carenza di sangue. Per favore non condividete. Verifica le informazioni” — recita uno dei tanti post.

Dopo l’appello di Zelensky, i cittadini ucraini hanno risposto compatti tanto da assicurare, almeno in queste fasi iniziali del conflitto, abbastanza sacche di sangue. Il popolo ucraino, per l’eventuale impennata del fabbisogno, si è stretto intorno ai suoi soldati e ai suoi vicini: da Kiev giungono immagini sulle persone in fila a donare sangue e plasma, in attesa (e al gelo) di poter dare il proprio contributo alla nazione. Il continuo afflusso di volontari richiede però personale che sappia gestirlo, da qui la richiesta di DonorUA.

Immagine dalla pagina Facebook DonorUA.Ukraine

Anche l’Italia è pronta a dare il suo contributo: “Come già accaduto in altre occasioni e in altre aree del mondo come l’Afghanistan — dichiara il presidente di Avis nazionale, Gianpietro Briola —, manifestiamo la nostra disponibilità ad attivare un corridoio umanitario per l’eventuale invio nel Paese di scorte di sangue e di farmaci plasmaderivati in eccedenza d’intesa con le autorità italiane”.

Attualmente, non sono previste raccolte speciali per l’Ucraina, ma l’Avis si tiene pronta.

“Molti cittadini ci stanno contattando — spiega Briola — per rendersi disponibili a donare il sangue a sostegno del popolo ucraino. Ringraziamo tutti per questa profonda manifestazione di solidarietà, ma desideriamo precisare che nel nostro Paese al momento non sono in programma delle raccolte espressamente dedicate alle popolazioni colpite da questa guerra. Sarà nostra premura aggiornarvi tempestivamente attraverso i nostri canali ufficiali se dovessero esserci eventuali accordi tra le autorità competenti italiane, ucraine e le organizzazioni umanitarie”.