In fila, ordinati. Nonostante le temperature nuovamente rigide e la neve che ha imbiancato la città. Ma in questa guerra meschina che colpisce i civili e uccide donne e bambini non è certo il ritorno dell’inverno a fermare la dignità di un popolo colpito ma non ancora affondato. A Kiev, per tutto il giorno, lunghissime code si sono formate non solo per comprare il pane, le medicine e tentare inutilmente di prelevare soldi dai bancomat, ma anche per donare il sangue.
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