La rincorsa di Fidas pugliese donatori sangue verso il ritorno alla normalità parte dal buon cuore e dalla sensibilità, dei volontari, vere armi di rinascita dopo il periodo più buio, quello dell’emergenza sanitaria.
La federazione è nata a Bari nel febbraio 1977 come agglomerato di tre associazioni autonome di donatori per far fronte alla carenza di valida attività promozionale in tema di donazione di sangue nella maggior parte del territorio pugliese.
Ultimo bilancio con segno “più” per l’associazione che riunisce 43 sezioni locali sparse in 4 province pugliesi. Nel 2021 le donazioni registrate sono state 17.513, in crescita rispetto al 2020 con una variazione percentuale in aumento del 2.2%.
“La nostra ricetta — spiega il presidente Corrado Camporeale — si è basata su una sorta di porta a porta. Nei donatori c’era preoccupazione nel recarsi negli ospedali, allora i volontari automuniti si sono prodigati per accompagnarli in prima persona, da casa al centro trasfusionale e ritorno. In questo modo i donatori avvertivano che non erano soli e che non c’era niente di cui preoccuparsi. Le donazioni sono sicure, anche durante la pandemia”.
Il Coronavirus si è abbattuto nella quotidianità di tutti e il sistema sangue non è stato esente alle difficoltà, ma proprio nelle difficoltà i donatori hanno ribadito la loro forza, che risiede nel senso di una comunità. “In questo ultimo periodo — continua Camporeale — abbiamo dovuto rinunciare a presenziare a sagre, manifestazioni, passeggiate in bicicletta, a divulgare l’importanza del dono nelle scuole. Questo aspetto della nostra attività ci manca tanto, contiamo di riprenderlo gradualmente. Come non bastasse, mancano medici e infermieri nei centri trasfusionali, assorbiti dall’emergenza pandemica, siamo in contatto con i vari enti per avere più personale medico e incentivare quindi le donazioni”.
Nel 2022 cade il 45simo anniversario di Fidas pugliese donatori sangue, una ricorrenza che va onorata. “Lo faremo in due modi — annuncia il presidente —. Per adesso abbiamo una vecchia autoemoteca, euro zero, che a breve andrà in ‘in pensione’, ne abbiamo acquistata un’altra che contiamo di inaugurare a marzo. Inoltre, stiamo organizzando qualcosa per i 45 anni, per far conoscere a tutti la nostra realtà. È ancora presto per parlarne ma la macchina è già in moto. L’augurio più grande resta quello di tornare ai livelli di donazione pre-pandemia”.