Il 2022 di Avis Piemonte, il presidente Vannelli: “Giovani presente e futuro”

2022-02-15T14:33:12+01:00 15 Febbraio 2022|Attualità|
di Sergio Campofiorito

Come sarà il 2022 del sistema sangue in Piemonte?

Luca Vannelli, 53 anni, consulente nel settore assicurativo, ha assunto la carica di presidente regionale Avis Piemonte nell’aprile 2021. Dopo 16 anni di trascorsi nelle Avis provinciali, probabilmente già si aspettava un battesimo tanto duro nel nuovo ufficio.

2022

Luca Vannelli

L’emergenza sanitaria ha scatenato una serie di reazioni a catena che hanno coinvolto il terzo settore, non fa eccezione il sistema sangue. Vannelli, in attesa dei dati definitivi del 2021, fa la conta su quelli del 2020, auspicando un segno “più” che darebbe nuovo impulso ai lavori.

“Abbiamo chiuso il 2020 — spiega il presidente — con 111.292 iscritti suddivisi in 293 sedi comunali. Abbiamo raccolto 129.318 sacche di sangue intero, 25.883 di plasma e 7.096 in aferesi, il totale ammonta a 162.247 donazioni. Non è stato negativo, ma è stato complicato. La pandemia ha stravolto la quotidianità e ha reso il lavoro complicato anche ai volontari”.

Il primo atto della presidenza Vannelli è stato un ritorno ai territori. “Il 2021 è stato intenso a livello direttivo. Come prima cosa siamo andati provincia per provincia a conoscere le realtà del territorio, abbiamo scoperto situazioni che non conoscevamo. Le sedi provinciali e comunali devono essere le nostre antenne, solo così possiamo avere costantemente il polso della situazione”.

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Avis provinciale di Vercelli

Coronavirus e variante Omicron, un incubo per tutto il terzo settore. “Non possiamo nascondere le difficoltà che abbiamo riscontrato nel 2021 e in questo inizio del 2022. Il Piemonte ha un gran cuore e può contare su un bel numero di donatori di sangue, purtroppo molte raccolte sono saltate, e continuano a saltare, a causa della mancanza di personale sanitario. Abbiamo aperto un dialogo con la Regione per superare le attuali norme che impediscono di reclutare sanitari per la raccolta, in attesa di risposte concrete la situazione resta complicata. Medici e infermieri vengono assorbiti dagli hub vaccinali, i bandi Covid sono più remunerati e noi non possiamo competere. Molti donatori, inoltre, si sono ammalati. Riceviamo continuamente disdette che fanno saltare le giornate di donazione”.

Il problema si riverbera oltre la regione: “Il Piemonte è una regione virtuosa del sistema sangue. Purtroppo, per tutte queste problematiche, abbiamo smesso di mandare sangue nel Lazio e riusciamo a mandarne molto meno in Sardegna, una terra di talassemici”.

Il 2022 è un anno di speranza, e la speranza chiama i giovani: “Dei giovani si dice sempre — chiosa Vannelli — che sono il futuro, invece sono anche il nostro presente. Dobbiamo sensibilizzarli già dalle elementari, ho visto lavori svolti da bambini che mi hanno colpito, bisogna gettare le basi culturali per partire da loro. Da parte nostra, dobbiamo imparare il loro linguaggio se vogliamo comunicare con loro. Sarà una delle nostre prossime sfide”.