Universo plasma, il 2021 secondo il Cns. Crescita a due velocità da equilibrare

2022-02-11T15:05:59+01:00 11 Febbraio 2022|Attualità|
di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

Cosa ha insegnato il 2021 del plasma? Dal Centro nazionale sangue arriva un report che offre un quadro d’analisi approfondito sul comportamento del sistema durante la stagione appena terminata, cogliendo alcuni spunti importanti per accrescere ancora l’efficienza di sistema nel 2022.

Il primo dato, senza ombra di dubbio positivo, è che nel 2021 la raccolta di plasma è tornata a crescere, e il sistema ha registrato un + 2% rispetto al 2020. Tuttavia la crescita è stata diseguale sul territorio italiano, tanto che, nel report del Cns è usata un’espressione emblematica: crescita a due velocità.

Cosa significa? Che se la fase drammatica dei lockdown con tutte le complicazioni di quei mesi sembrano ormai superate – tanto che il dato completo del 2021 è leggermente superiore (+0,3%) anche a quello del 2019 – alcune regioni continuano a essere in ritardo rispetto alle migliori.

In un sistema sanitario come quello italiano, che ha l’obiettivo ideale di fornire la stessa qualità di prestazioni sanitarie in qualsiasi punto del Paese, e che mira a conformare le media di raccolta sangue e plasma come un passaggio basilare per avvicinarsi all’obiettivo dell’autosufficienza, è qui che bisogna migliorare.

2021

Vincenzo De Angelis, direttore del Cns

“Il totale del plasma raccolto e poi conferito all’industria farmaceutica per la produzione di immunoglobuline, albumina e fattori di coagulazione si è attestato sugli 861mila chili – scrive il Cns – Tre le regioni a fare la parte del leone tra quelle tradizionalmente più generose nelle donazioni di sangue e plasma: Friuli Venezia-GiuliaMarche ed Emilia Romagna. In particolare la raccolta del Friuli per l’anno appena passato è stata di circa 24 chilogrammi per ogni 1.000 abitanti, una media molto più alta rispetto ai 18 chili per 1.000 abitanti che garantirebbe all’Italia l’autosufficienza dall’estero anche in materia di medicinali plasmaderivati. Desta invece preoccupazione la situazione di regioni come Campania e Lazio, da sempre sofferenti in termini di raccolta di sangue e plasma, e che non hanno mostrato segni di ripresa neanche nel 2021, con il Lazio che resta stabile con una raccolta di circa 7,7 chili ogni 1.000 abitanti e la Campania che accusa una lieve flessione rispetto all’anno passato, raccogliendo solo 5,6 chili per 1.000 abitanti”.

Una situazione che nel 2022 andrà risolta, attraverso investimenti strutturali e sensibilizzazione sul piano delle campagne mediatiche superiori a quelli del 2021. È necessario infatti che aumenti la consapevolezza della collettività sul tema del plasma a tutti i livelli, come ha spiegato il direttore del Cns Vincenzo De Angelis.

“Non tutti sono ancora consapevoli di quanto sia importante la raccolta di plasma – ha ribadito De Angelis, da noi intervistato il 7 dicembre scorso – e di quanto siano importanti i medicinali plasmaderivati che garantiscono terapie salvavita per migliaia di pazienti. Ma se per il sangue intero l’Italia è ormai autosufficiente da anni, per quanto riguarda il plasma siamo ancora costretti a ricorrere al mercato estero, in particolare quello degli Stati Uniti. Certo il Covid non ha aiutato in questi anni e il rischio che renda anche difficile reperire medicinali plasmaderivati dall’estero è tutt’ora presente. Eppure basterebbe un piccolo sforzo da parte di tutti gli attori coinvolti per riuscire a rendere l’obiettivo strategico dell’autosufficienza davvero a portata di tutti”.

Tra qualche giorno saranno disponibili i primi dati di raccolta del 2022, dati ovviamente parziali che tuttavia inizieranno a darci la misura di che anno ci aspetta.

La speranza è di trovare già un miglioramento rispetto al gennaio del 2021, anche se sappiamo bene che sarà difficile in virù news delle ultime settimane, che hanno segnalato carenze sangue generalizzate in tutto il paese, momento peggiorato dall’influenza negativa delle fake news.

Ma nonostante tutto, il 2022 dovrà essere un anno importante per fare un passo decisivo verso l’agognata autosufficienza, ormai consapevolemente considerato obiettivo strategico nazionale.