“Non si può vivere così nell’incertezza”. L’appello di una paziente talassemica

2022-01-31T15:55:30+01:00 31 Gennaio 2022|Attualità|
di Sergio Campofiorito

“Non si può vivere così nell’incertezza, dovuta sì al dilagare di Omicron e alla carenza cronica ormai di sangue, ma anche all’assordante silenzio di una Regione che continua ad abbandonare totalmente i suoi pazienti”.

Margherita Mandis, giovane talassemica residente in Sardegna, uno dei territori più martoriati dalla patologia, lancia sul proprio profilo Facebook un appello disperato alle donazioni di sangue.

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Margherita Mandis. Foto dalla sua pagina Facebook

L’effetto Coronavirus si è abbattuto sul tutto il sistema sangue. Donatori positivi o costretti alla quarantena, personale sanitario impegnato negli hub vaccinali o strutture per tamponi, e fake news su vaccinati e sangue che dilagano sui social a macchia d’olio (tanto che istituzioni e associazioni sono costrette a continue smentite) sono tutti elementi che concorrono al delicato momento.

Le conseguenze più gravi si registrano nelle regioni ad alto tasso di talassemia e Margherita è diventata, pur senza volerlo, un simbolo di questo periodo così delicato.

“Dalla faccia sembro disperata — scrive —, la realtà è che con 8.9 di emoglobina fatico a tenere gli occhi aperti e ad alzarmi dal letto. Le sacche sono un po’ sogliolette ma non mi lamento, purtroppo però per altre persone le trasfusioni continuano a slittare. Aiutateci voi che sempre siete presenti cari donatori, continuate a donare, sensibilizzare e non farci sentire mai soli”.

Situazione al limite anche nel salernitano, dove ai continui appelli di associazioni, ordine dei medici (“Abbiamo bisogno di sangue per salvare vite” ha dichiarato il dottor Ferdinando Annarumma, direttore del servizio di Medicina trasfusionale dell’ospedale Ruggi) e istituzioni ha risposto l’arcivescovo di Salerno, Campagna, Acerno, monsignor Andrea Bellandi che si è recato personalmente a donare il sangue.

Papa Francesco

Donare il sangue, è bene ribadirlo, è sicuro e non comporta rischi di infezione. Il terzo settore che si occupa del sangue ha creato un efficiente sistema di prenotazioni che, 0rmai a regime, ha semplificato la trafila della donazione.

Sui social, però, continuano a diffondersi false notizie sui vaccini anti Covid che, inevitabilmente, influenzano anche il sistema sangue. Sulla questione si è espresso anche papa Francesco, ribadendo che “le fake news vanno combattute ma le persone vanno sempre rispettate”.

“Il sangue dei vaccinati non va bene per le trasfusioni”: la classica fake news dei no vax, e sue declinazioni, appesta da mesi social e chat, anche utilizzando un logo contraffatto di Avis. Gianpietro Briola, presidente nazionale, ha più volte ribadito “la necessità di reperire informazioni solo attraverso i canali ufficiali”.