Covid-19 e dono. La situazione nel Paese con i contagi al picco stagionale

2022-01-11T14:57:48+01:00 11 Gennaio 2022|Attualità|
variante di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

A causa della variante Omicron per il Paese è un momento particolarmente complicato sul fronte Covid-19.

Le positività sono in crescita esponenziale, e sebbene il numero dei positivi non si di per sé il criterio più preoccupante per determinare le scelte politiche o i comportamenti concreti – il numero dei ricoverati nelle terapie intensive è di certo un valore più determinante – è inevitabile che questa situazione influisca sulla raccolta sangue.

Le quarantene e i timori generalizzati della popolazione infatti complicano non di poco l’accesso ai centri trasfusionali, e negli ultimi giorni sono molte le notizie che circolano e testimoniano carenze e difficoltà.

Dai dati tratti dallo spazio dedicato al Covid-19 su IlSole24Ore sappiamo che sono quasi 2 milioni i positivi attualmente in Italia, con una crescita molto alta che supera i 100 mila positivi al giorno. Numeri molto simili per quanto riguarda l’isolamento domiciliare, mentre relativamente sotto controllo, ancora, il numero di ricoverati in terapia intensiva, che è di 1595 pazienti.

Variante

I numeri giornalieri del Covid-19 in Italia

Per quanto riguarda le donazioni, come racconta Repubblica di Firenze, la situazione più difficile sembra quella che si sta delineando in Toscana:

“Oltre 1.540 prenotazioni cancellate tra il 27 dicembre e il 5 gennaio, con un’impennata dopo Capodanno. Il tutto aggravato da una raccolta che a fine 2021 ha segnato un calo di circa il 2% rispetto al 2020 — che significa circa 2 mila donatori spariti”. 

Numeri non da poco, che hanno portato l’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini a occuparsi del problema congiuntamente al presidente del Crs Franco Bambi e alle associazioni, con tanto di ringraziamento ai donatori attivi: “È in corso un lavoro per contenere gli effetti che la nuova ondata di contagi produce anche sulla raccolta del sangue. Un grazie di cuore a chi dona in questo momento così delicato” – ha detto Bezzini.

Anche in Friuli Venezia Giulia il Covid-19 sta frenando le donazioni di sangue, che secondo Il Piccolo sono diminuite nell’ultimo anno del 7% circa in provincia di Gorizia, mentre a Trieste inizia a esserci una carenza sangue su tutti i gruppi.

Anche nelle Marche, a San Benedetto, l’Avis farà raccolte straordinarie per ovviare alla carenza di plasma e sangue, mentre in Sardegna, a Sassari, da qualche giorno è addirittura a rischio l’attività chirurgica.

Proprio per far fronte a questa nuova situazione, il Centro Nazionale sangue ha emesso delle raccomandazioni per donatori:

In considerazione delle azioni di risposta introdotte dalla Circolare del Ministero della Salute n. 0060136-del 30/12/20211 sulle misure di quarantena e isolamento in seguito alla diffusione a livello globale della nuova variante VOC SARS-CoV-2 Omicron (B.1.1.529), si raccomanda, in linea con quanto riportato dalla suddetta Circolare, di:
– rafforzare l’anamnesi per identificare i donatori con contatto, ad alto (contatti stretti) e a basso rischio, con casi COVID-19 sospetti/confermati;
– ammettere alla donazione i donatori che hanno assolto alle misure di quarantena e controllo (autosorveglianza) previste dalla sanità pubblica.
Si rappresenta altresì che i soggetti con diagnosi confermata di infezione da SARS-CoV-2, che abbiano ottemperato alle vigenti disposizioni per il termine dell’isolamento domiciliare e conseguente rientro in comunità, ai fini della donazione di sangue ed emocomponenti possono essere accettati se sono trascorsi almeno 14 giorni dalla completa risoluzione dei sintomi (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare
per diverso tempo dopo la guarigione) oppure in presenza di un test molecolare o antigenico negativo eseguito secondo le tempistiche previste dalla sanità pubblica.

L’appello ai donatori è dunque di andare a donare il più possibile in tutta sicurezza.