
A causa della variante Omicron per il Paese è un momento particolarmente complicato sul fronte Covid-19.
Le positività sono in crescita esponenziale, e sebbene il numero dei positivi non si di per sé il criterio più preoccupante per determinare le scelte politiche o i comportamenti concreti – il numero dei ricoverati nelle terapie intensive è di certo un valore più determinante – è inevitabile che questa situazione influisca sulla raccolta sangue.
Le quarantene e i timori generalizzati della popolazione infatti complicano non di poco l’accesso ai centri trasfusionali, e negli ultimi giorni sono molte le notizie che circolano e testimoniano carenze e difficoltà.
Dai dati tratti dallo spazio dedicato al Covid-19 su IlSole24Ore sappiamo che sono quasi 2 milioni i positivi attualmente in Italia, con una crescita molto alta che supera i 100 mila positivi al giorno. Numeri molto simili per quanto riguarda l’isolamento domiciliare, mentre relativamente sotto controllo, ancora, il numero di ricoverati in terapia intensiva, che è di 1595 pazienti.
Per quanto riguarda le donazioni, come racconta Repubblica di Firenze, la situazione più difficile sembra quella che si sta delineando in Toscana:
“Oltre 1.540 prenotazioni cancellate tra il 27 dicembre e il 5 gennaio, con un’impennata dopo Capodanno. Il tutto aggravato da una raccolta che a fine 2021 ha segnato un calo di circa il 2% rispetto al 2020 — che significa circa 2 mila donatori spariti”.
Numeri non da poco, che hanno portato l’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini a occuparsi del problema congiuntamente al presidente del Crs Franco Bambi e alle associazioni, con tanto di ringraziamento ai donatori attivi: “È in corso un lavoro per contenere gli effetti che la nuova ondata di contagi produce anche sulla raccolta del sangue. Un grazie di cuore a chi dona in questo momento così delicato” – ha detto Bezzini.
Anche in Friuli Venezia Giulia il Covid-19 sta frenando le donazioni di sangue, che secondo Il Piccolo sono diminuite nell’ultimo anno del 7% circa in provincia di Gorizia, mentre a Trieste inizia a esserci una carenza sangue su tutti i gruppi.
Anche nelle Marche, a San Benedetto, l’Avis farà raccolte straordinarie per ovviare alla carenza di plasma e sangue, mentre in Sardegna, a Sassari, da qualche giorno è addirittura a rischio l’attività chirurgica.
Proprio per far fronte a questa nuova situazione, il Centro Nazionale sangue ha emesso delle raccomandazioni per donatori:
per diverso tempo dopo la guarigione) oppure in presenza di un test molecolare o antigenico negativo eseguito secondo le tempistiche previste dalla sanità pubblica.
L’appello ai donatori è dunque di andare a donare il più possibile in tutta sicurezza.