Gli auguri per il 2022 del sistema sangue. L’anno che verrà per Cns, Avis e Fratres

2021-12-30T11:11:56+01:00 30 Dicembre 2021|Attualità|
di Sergio Campofiorito

Il 2o22 è alle porte. Si chiude il 2021, un anno che ha pesantemente condizionato la quotidianità e stressato il sistema sanitario nazionale. Durante l’emergenza pandemica, fortunatamente non soltanto non è venuto meno l’impegno di associazioni e terzo settore legati al sistema sangue, ma l’impegno si è moltiplicato. Dai rappresentanti ai volontari, ognuno si è (letteralmente) tirato su le maniche per garantire il basilare diritto alla salute, fondamenta di civiltà e democrazia.

Come è stato il 2021? E quali sono gli auspici per il 2022? Lo abbiamo chiesto ai maggiori attori italiani del sistema sangue, un’eccellenza che il mondo ci invidia.

VINCENZO DE ANGELIS, direttore del Centro nazionale sangue

2022

Vincenzo De Angelis, direttore del Cns

Prima di tutto auguro e un felice 2022 ai lettori di DonatoriH24 e a tutti gli attori del sistema sangue, ai donatori volontari, ai medici, ai biologi, al personale infermieristico, tecnico e amministrativo. A tutti quelli che permettono di portare avanti quel sistema, che nonostante i duri colpi inferti dal Covid-19, era e continua a essere un’eccellenza all’interno del Servizio sanitario nazionale.

L’Italia si è distinta nella gestione della pandemia per le sue capacità di affrontare una crisi sanitaria senza precedenti nella storia recente e il sistema trasfusionale nazionale ha fatto la sua parte con “resistenza e resilienza”.

Quanto al 2022 la cosa che mi auguro è che si possa portare avanti il lavoro fatto fino ad ora, con serenità e in sinergia. Perché solo con l’impegno comune a tutti i livelli, dal ministero della Sanità alla più piccola realtà associativa, si potranno affrontare tutte le sfide che ci si pongono di fronte, dal necessario incremento nella raccolta di plasma, alla soluzione delle difficoltà legate carenza di personale nei servizi trasfusionali e nelle unità di raccolta e al necessario miglioramento della qualità delle attività trasfusionali.

GIANPIETRO BRIOLA, presidente nazionale dell’Avis 

2022

Gianpietro Briola, presidente Avis

L’anno che si conclude ci ha visti ancora impegnati senza tregua nella lotta al virus. Una battaglia complessa ma che con impegno, senso di responsabilità e il contributo di tutti e di ciascuno pare meno aggressiva. La vaccinazione e le altre strategie messe in campo ci consentono di poter vivere oggi con più libertà.

La donazione è stata caratterizzata da una risposta puntuale dei donatori che con la consueta generosità e dedizione non hanno fatto mancare il loro gesto a garanzia delle cure di ciascun malato.

Certo non ci possiamo accontentare e il nostro impegno continuerà sui temi dell’autosufficienza e della difesa del sistema trasfusionale italiano: pubblico, volontario, generoso e non remunerato né rimborsato.

Un impegno che ci deve vedere tutti uniti, con spirito di condivisione e consapevolezza solidale dei nostri valori. Il sistema sanitario è un bene e un diritto di tutti e insieme dobbiamo concorrere a difenderlo e garantirlo.

Il Natale è appena passato, festa gioia e di speranza. Il calore delle nostre famiglie e lo spirito dell’amicizia accompagnino questi nostri giorni e siano auspicio per un 2022 di reale rinascita e ricostruzione.

VINCENZO MANZO, presidente nazionale di Fratres 

2022

Vincenzo Manzo, presidente Fratres

Anche nel 2021, nonostante le note difficoltà, i donatori hanno assolto egregiamente il loro compito, e a loro va il nostro primo ringraziamento per la disponibilità dimostrata. Un ringraziamento anche a tutti gli attori del sistema trasfusionale, associativi, istituzionali e sanitari e alle associazioni dei riceventi. Una sinergica collaborazione tra queste componenti è fondamentale per la buona riuscita del comune interesse dell’autosufficienza ematica.

Per l’anno nuovo l’augurio è quello di addivenire a un potenziamento delle strutture di raccolta del sangue e degli emocomponenti e del personale che vi opera, per superare alcune criticità registrate anche quest’anno e provvedere ad una migliore organizzazione delle attività al fine di consentire ai donatori e alle loro associazioni di esprimere tutte le potenzialità per tutelare la puntuale fruizione del diritto alla salute di chi necessità di terapie trasfusionali o farmacologiche a base di sangue ed emocomponenti donati.

Per quanto invece riguarda i risultati dell’attività donazionale mi auguro che, come con la pandemia siamo riusciti a estendere, praticamente su tutto il territorio nazionale, la prenotazione alla donazione, riusciremo, nel nuovo anno, anche a innalzare l’indice di donazione e a selezionare sempre più efficacemente i donatori anche a favore della donazione di plasma, che ci vede molto lontani dall’autosufficienza nazionale.