La sicurezza del dono come priorità
Dall’Iss ispezioni virtuali per i centri

2021-10-20T16:20:17+02:00 20 Ottobre 2021|Attualità|
avis perugia di Sergio Campofiorito

La sicurezza per i donatori, specie in tempi di pandemia, deve essere un fattore guida, e così, ecco la novità.  Le necessarie ispezioni nelle strutture di donazione del sangue si sburocratizzano e passano “in remoto”.

Chiusure, restrizioni, rimandi e impedimenti: la pandemia e la conseguente crisi internazionale scatenata dal Coronavirus ha stravolto la quotidianità in ogni zona del mondo, dal focolaio domestico, alle fabbriche, dagli uffici alle istituzioni. Le restrizioni hanno riguardato anche le strutture sanitarie, dove sono state imposte rigide misure di prevenzione del contagio.

L’emergenza ha inoltre intaccato l’ingranaggio di verifica da parte delle istituzioni delle strutture trasfusionali (servizi trasfusionali e unità di raccolta) in tutte le Regioni /Province autonome italiane. Analoga situazione è denunciata nella maggior parte degli stati europei, tanto che soluzioni alternative sono oggetto di discussione in sede di Commissione europea e di Agenzia europea dei farmaci (Ema).

Secondo quanto stabilito dal legislatore, le ispezioni delle strutture trasfusionali volte al rilascio/rinnovo dell’autorizzazione/accreditamento, devono svolgersi a cadenza biennale. Ma, il lockdown insegna, può capitare che forze maggiori interferiscano con questa direttiva.

sicurezza

Un centro trasfusionale

Per questo l’Istituto superiore di sanità sta studiando il protocollo Ivr (ispezioni virtuali da remoto) al fine di garantire la regolare verifica della delle strutture trasfusionali ai requisiti di qualità e sicurezza degli emocomponenti labili e del plasma come materia prima per la produzione di medicinali plasmaderivati, anche in situazioni emergenziali che impediscono l’accesso alle strutture sanitarie.

Per l’Iss rappresenta un valido espediente anche se, rende noto, “non può sempre considerarsi sostitutiva di una verifica condotta in loco”. La valutazione per poter o meno svolgere una Ivr dovrebbe essere effettuata caso per caso, coinvolgendo le strutture interessate.

Come si svolge una ispezione da remoto?

Secondo l’Istituto superiore di sanità, la procedura dovrebbe svolgersi tramite raccolta di documenti, registrazioni, evidenze oggettive, interviste e osservazioni dirette acquisite attraverso mezzi elettronici.

Le relazioni tecniche, una volta soddisfatte in ogni voce, potranno allora essere considerate alla pari di una ispezione svolta da personale accreditato.

Le prospettive, oltre a superare il problema delle restrizioni, sono anche quelle di alleviare il salasso di personale sanitario, sempre più concentrato nella lotta alla pandemia.