Emergenza per il sistema sangue. Manca personale sanitario, donazioni a rischio

2021-09-22T14:54:43+02:00 21 Settembre 2021|Attualità|
mascherine di Redazione

Settembre è il mese in cui dovrebbe scemare l’emergenza sangue, ma non c’è requie per il sistema delle donazioni che deve fronteggiare continui intralci in un ingranaggio sempre a rischio rallentamenti. Per un motivo o un altro, ma sempre interconnessi tra loro.

I volontari, dopo la stagione balneare, cominciano a riprendere la salvifica abitudine delle donazioni, finiti gli esodi vacanzieri diminuiscono gli incidenti stradali e quindi le richieste urgenti di sacche da parte degli ospedali. Il quadro dovrebbe assestarsi verso una relativa tranquillità, invece a mancare questa volta non sono soprattutto i donatori, ma il personale per i prelievi.

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L’annuncio di Avis che cerca medici e infermieri

Il caso è stato sollevato dal presidente provinciale Avis Bergamo, Artemio Trapattoni, ma le cronache locali riferiscono di vicende analoghe in tutto il Belpaese. Francesco Fiorin, presidente del Simti (Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia), aveva lanciato l’allarme già a inizio settembre dichiarando a DonatoriH24 che “dal punto di vista organizzativo non ci sono molte novità, anzi la situazione di carenza di personale soprattutto medico si sta acuendo. In questo senso credo si debba instaurare un dialogo serio con le istituzioni perché sia riconosciuto alla Medicina trasfusionale il ruolo centrale di supporto che svolge nelle attività sanitarie dei nostri ospedali”.

L’emergenza pandemica sta dunque assorbendo personale sanitario, la campagna vaccinale avoca a sé medici e infermieri e le università, a numero chiuso, non riescono a soddisfare la domanda.

Emblematico è l’appello di Avis Modena che ha lanciato un “A.A.A. cercasi” rivolto a personale sanitario, di tutte le età, anche in pensione. “Rivolgiamo un invito ai nostri donatori che svolgono attività sanitaria, giovani, meno giovani, anche in pensione, perché diano la loro disponibilità a collaborare nell’attività di raccolta. E’ un invito tanto sentito quanto urgente”.

I requisiti richiesti sono l’abilitazione medica e infermieristica (altre figure professionali sanitarie non possono operare nelle sale prelievo), un ciclo vaccinale completo contro il Covid-19, la disponibilità a eseguire una breve formazione specifica e l’eventuale disponibilità a spostarsi tra le sedi.

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