
Se siete donatori e fate un psot, hashtag #6diAvis.
Il mondo dei donatori di sangue è un luogo ricco, votato alla positività, consapevole di quanto la solidarietà reciproca sia uno dei fondamenti del vivere sociale.
E poiché i social network sono un posto perfetto per raccontare e raccontarsi, valorizzando le proprie esperienze e il proprio immaginario, Avis può contare su una comunità virtuale che contribuisce a definire il dono del sangue e a definirsi come soggetto attivo della raccolta sangue in Italia verso l’obiettivo dell’autosufficienza.
L’Hashtag #6diAvis impazza sui social e offre una panoramica molto interessante del dialogo tra sede nazionale e sedi locali, tra iniziative organizzate come vere e proprie campagne mediatiche ufficiali e spinte dal basso, con il risultato di colorare il web di valori, idee e sguardi sull’importanza di donare.
Un campionario?
Eccolo.
Si va da l’input di Avis nazionale, che sottolinea una caratteristica etica del dono in Italia, l’anonimato
#6diAvis se quando ti chiedi “A chi va il sangue che dono?” rispondi semplicemente “A chiunque ne abbia bisogno” ❤#Avis #donazionedisangue pic.twitter.com/IBQWJhgUhw
— avisnazionale (@avisnazionale) September 8, 2021
Alle risposte delle sedi locali, come quella di Avis Enna, che si sofferma sul sentimento di gioia che caratterizza il momento che segue il dono:
#6diAvis se dopo aver donato provi una irresistibile #voglia di #sorridere.
Sorridi per coloro che riceveranno il tuo dono.
Sorridi per i volontari gentili che hai trovato.
Sorridi perché ti senti una persona migliore.❤💛 #Avis #donazione pic.twitter.com/sBsGIMwulw— Avis Enna (@Ennavis) July 8, 2021
“#6diAvis è un Hashtag che usiamo da circa 1 anno come modo per ribadire l’identità dei nostri donatori, che nell’ultimo anno e mezzo hanno fatto uno sforzo notevole per contrastare tutti i problemi legati alla pandemia – ci spiega Boris Zuccon, ufficio stampa di Avis nazionale – un modo per ritrovarci attraverso i social network e valorizzare le energie del territorio”.
A volte l’hashtag consente di mostrare i ruoli dei volontari o attimi della loro vita privata, e condividerli con la comunità avisina.
Il risultato è un mosaico di idee, concetti, pensieri, testimonianze, che si legano bene a un’altra iniziativa do Avis di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane su Buonsangue, i video che raccontano il Fil Rouge indistruttibile tra donatori e pazienti visibili sul canale YouTube di Avis Nazionale.
Se l’obiettivo a breve termine di Avis e delle altre associazioni italiane è quello di coinvolgere sempre di più le nuove generazioni come classe dirigente associativa e zoccolo duro della rete di raccolta italiana, questo tipo di racconto è sicuramente efficace e mostra primi passi sulla strada giusta.