Da Nord a Sud crescono in maniera esponenziale gli appelli a donare il sangue. L’emergenza, puntuale ogni estate, sta entrando nella sua fase più delicata. Le cause sono note e scatenano un sistema di causa-effetto il cui risultato svuota le emoteche: tanti donatori regolari partono per le vacanze e tanti cittadini rischiano di diventare riceventi a causa degli spostamenti in aumento che comportano un incremento degli incidenti stradali.
Negli esodi vacanzieri, rientra ovviamente anche il personale ospedaliero, così capita che chi vorrebbe donare il sangue trovi una porta chiusa perché mancano infermieri e dottori.
I nosocomi del Paese cominciano ad alzare bandiera bianca, molte strutture sono costrette a sospendere gli interventi chirurgici in regime ordinario dovendo concentrare le scarse risorse ai pazienti che hanno bisogno di trasfusioni sia per patologie croniche, sia per conseguenze di gravi politraumi o complicanze a seguito di interventi chirurgici.
“Siamo in emergenza, donate”: gli appelli di associazioni, amministrazioni, volontari e aziende ospedaliere si ripetono in tutti i media nazionali e locali. Il fronte comune è quello di organizzare raccolte straordinarie, sfruttando autoemoteche, e incontri di sensibilizzazione: Puglia, Sardegna, Toscana e Campania (non casualmente tutte mete balneari) sono le più attive in tal senso.
La regione più a rischio pare essere la Toscana, in figura in alto, meta turistica d’eccellenza per le vacanze, dove si registra “grave o gravissima emergenza” dei gruppi A, B, e 0 sia positivo, sia negativo. Il dato, quasi in tempo reale, lo fornisce il Centro regionale sangue tramite il servizio “meteo sangue” raggiungibile a questo link.
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