“Deve ritenersi sussistente la responsabilità colposa dell’amministrazione statale, anche per casi di epatite C, già dalla fine degli anni Sessanta, per non avere adottato le misure idonee a prevenire e impedire la trasmissione di malattie mediante il sangue infetto”. Lo afferma il tribunale di Caltanissetta che ha condannato il ministero della Salute a risarcire 400mila euro alla moglie e al figlio di un uomo deceduto per i postumi di un’epatite post-trasfusionale.