Donare il sangue al tempo del Covid
Sicurezza e necessità di vaccinati

2021-07-16T14:31:11+02:00 16 Luglio 2021|Attualità|
donare di Valerio Valeri

La raccolta di sangue ed emocomponenti sta vivendo in pieno uno dei suoi periodi peggiori. Non solo in estate, complici le ferie, si riducono le donazioni ma c’è anche il Covid a rendere più difficile l’accesso dei donatori ai centri trasfusionali dei nosocomi italiani. Come abbiamo potuto vedere, infatti, sono diverse le regioni che lanciano l’allarme per la carenza di sacche: dalla Toscana alla Campania, ma anche il Lazio. In questo modo vengono meno i rifornimenti per le sale chirurgiche e anche l’approvvigionamento di plasma, componente importantissimo per la realizzazione dei farmaci salvavita, oggi più che mai alla base della lotta al Coronavirus.

È per questo che bisogna fare chiarezza su alcuni punti che riguardano la donazione del sangue, capirne i vantaggi e soprattutto sfatare alcune convinzioni che allontanano non solo potenziali donatori, ma anche coloro che già lo sono ma vengono subissati di informazioni il più delle volte parziali o del tutto errate.

Vaccini e donazioni: occhio alle fake news

Ne abbiamo scritto recentemente, ma è sempre meglio ribadire: chi si vaccina contro il Covid 19 può donare il sangue. Anzi, è invitato caldamente a farlo. E quanto pubblicato sui social dall’attore Enrico Montesano (“il sangue dei vaccinati si coagula, quindi le sacche vengono buttate”) non corrisponde al vero. In tal senso sono chiarissime le parole del presidente dell’Avis, Gianpietro Briola, che di professione non fa l’attore ma il medico: “Donare il sangue dopo aver ricevuto il vaccino contro il Covid non comporta alcun rischio né per il donatore stesso né per i pazienti a cui trasfonderlo. Posso ribadire inoltre che il plasma dei donatori vaccinati o convalescenti, ricco di anticorpi, potrà risultare una fonte primaria per l’estrazione di immunoglobuline, farmaco utile alla terapia e per la prevenzione dell’infezione da Covid”.

Quanto aspettare per donare dopo essersi vaccinati?

Come riporta la Fidas sul suo sito ufficiale, i donatori di sangue che hanno ricevuto i vaccini Astrazeneca, Moderna e Pfizer potranno essere accettati per la donazione 48 ore dopo ciascun episodio vaccinale, se asintomatici. Nel caso in cui sviluppassero sintomi, allora l’attesa sarà di 7 giorni a partire dalla risoluzione completa dei sintomi. Stessa procedura, come riportato sul sito ufficiale del Centro Nazionale Sangue, per chi ha ricevuto il vaccino Johnson&Johnson.

Recarsi in un centro trasfusionale è sicuro?

Assolutamente sì. Le sale dei centri trasfusionali all’interno degli ospedali italiani, come anche i punti di raccolta mobile tramite auto emoteca, sono luoghi sicuri, altamente disinfettati, grazie alle misure che sono state ulteriormente adottate per evitare i contagi da Covid 19. Per questo i donatori, o aspiranti tali, sono invitati a presentarsi solo dopo essersi prenotati per evitare assembramenti e garantire il distanziamento sociale. Gli operatori sanitari presenti sul posto effettuano un veloce pre-triage e viene misurata a tutti la temperatura corporea. Gel igienizzante e mascherine sono imprescindibili.

Ci si può spostare se si risiede in una regione che cambia colore?

Al momento tutte le regioni italiane sono bianche, questo significa che l’incidenza dei contagiati e il numero di terapie intensive sono sufficientemente bassi per permettere la libera circolazione delle persone su tutto il territorio nazionale. Qualora, però, la propria regione dovesse tornare ad essere gialla, arancione o addirittura rossa,  è bene sapere che la donazione di sangue rientra tra le cause di assoluta urgenza, come previsto dalla normativa vigente. Lo spostamento in più di una persona contemporaneamente è vietato, a meno che non siano appartenenti allo stesso nucleo familiare ed entrambe abbiano prenotato la donazione nello stesso giorno e nello stesso luogo.

I vantaggi della donazione

Donare il sangue non è solo un gesto di altruismo verso il prossimo, ma anche un modo per curare se stessi. Dopo la donazione, infatti, il sangue raccolto viene analizzato e i risultati delle analisi inviati direttamente a casa del donatore. In questo modo lo stato di salute è costantemente sotto controllo e qualsiasi anomalia viene immediatamente individuata e affrontata.