Wbdd 2021, l’edizione più tecnologica
Grande partecipazione e prospettive

2021-06-21T14:39:33+02:00 21 Giugno 2021|Attualità|
di Valerio Valeri

Trasmesso per la prima volta in streaming in tutto il mondo, il Wbdd 2021 si è svolto il 14 e 15 giugno a Roma e ha rappresentato un’occasione importante per fare il punto della situazione sulla donazione del sangue, sulle criticità esistenti e sugli obiettivi per il futuro a medio e lungo termine.
Molte le voci illustri che si sono alternate durante la due giorni di celebrazioni, rappresentanti istituzionali, scienziati e presidenti di associazioni che in tutto il mondo si occupano di diffondere la cultura del dono del sangue e di fidelizzare i donatori.

Silvio Brusaferro, Presidente Istituto Superiore di Sanità, ha ricordato l’impatto drammatico della pandemia: “Il nostro paese ha risposto in modo straordinario a un evento straordinario come la pandemia. Tutti anche i cittadini, e tra di loro voglio ricordare i donatori, che anche nel pieno della fase di pandemia non hanno fatto venire meno la loro capacità di dono. Molte pratiche assistenziali richiedono l’uso del sangue, pratiche con patologie complesse come i trapianti, per cui c’è bisogno spesso di una disponibilità in tempi rapidi. L’Italia, nel dono del sangue ha una grande tradizione, ma bisogna tramandarla ai giovani”.

Paolo Monorchio, Coordinatore pro-tempore Coordinamento Interassociativo Volontariato Italiano Sangue:“I giovani dovrebbero garantire la continuità d donazione ma questo avviene in modo più difficoltosa.  Bisogna fare lo sforzo di dar lo delle informazioni esatte per stimolarli alla donazione attraverso il presidio dei luoghi dove i giovani sono più presenti, come i social. Il volontariato è un mondo meraviglioso”. 

Erica Wood, Presidente dell’International Society of Blood Transfusion: “C’è molto bisogno di sangue nei paesi a medio reddito, e noi lavoriamo in tutto il mondo per poter migliorare questa situazione. Sono stati necessari grandi sforzi per ottenere dei risultati e oggi l’Isbt ringrazia tutti coloro che hanno donato”. 

I NUMERI NEL MONDO E IN ITALIA

Prima di tutto, però, è importante capire a che punto sia la raccolta di sangue ed emoderivati. A tirare le somme per quanto riguarda i panorama internazionale è stato Gianfranco Massaro, presidente Fiods: “Nel 2020 sono siamo arrivati a 27 milioni di associati e 33 milioni di sacche di sangue – ha spiegato – ma ci sono ancora carenze per quanto riguarda gli emoderivati. Dal 2004 al 2011 ci sono state 8 milioni di donazioni non retribuite in più rispetto al passato, ma non a tutti è garantita la garanzia delle cure“.

Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale Sangue, ha aperto un focus sulla situazione italiana: “In Italia, nel 2020, ci sono stati 1 milione e 600 mila donatori, la maggior parte appartenenti alla fascia d’età 46-55 anni, solo il 33% del totale sono donne. Abbiamo fornito una componente ematica trasfusa ogni nove secondi. Grazie a queste persone stupende, l’Italia ha un buon livello di autosufficienza, il livello di raccolta è maggiore rispetto a quanto viene utilizzato. Dobbiamo comunque fare in modo che il cuore continui a battere, sempre”. 

LE CRITICITA’

Senza dubbio, nonostante il trend 2021 sia da considerarsi positivo, non è stata solo la pandemia da Covid-19 a rendere più complicata la raccolta di sangue ed emoderivati in numerosi Paesi del mondo.

C’è anche un discorso legato alla cultura, alle difficoltà sociali ed economiche, alla mancanza totale di associazioni locali che si occupino di reclutare e fidelizzare i donatori. In particolare è Francesco Rocca, presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa, a sottolineare le difficoltà. “Con le chiusure ci sono stati molti problemi per i donatori, e per le persone, specie nei paesi in via di sviluppo, c’è stata grande difficoltà per reperire sangue. Il cambiamento comincia dai giovani: nell’ultimo anno abbiamo trovato modi per incontrarci on-line ma non ancora trovato il modo di donare sangue in modo differente dal tradizionale”.  

Sicuramente fanno ben sperare i successi ottenuti dalla Fiods e da Avis in diversi Paesi del terzo mondo e in via di sviluppo, come Bolivia, Guatemala, El Salvador e Burkina Faso, come raccontato da Massaro durante il suo intervento al simposio scientifico del 15 giugno. Paesi dove la cultura del dono del sangue è stata costruita da zero, con lo sforzo di volontari formati adeguatamente e il finanziamento del Governo Italiano per l’acquisto di strumentazioni e la formazione del personale sanitario.

Il Colosseo illuminato di rosso per il Wbdd 2021

GLI OBIETTIVI

Ad accendere i riflettori su cosa c’è ancora da fare per rendere più solida la comunità internazionale di donatori è Yunping Yu, che per l’Organizzazione Mondiale della Sanità si occupa del reclutamento.

L’OMS, infatti, ha individuato 4 principali strategie che ogni Paese dovrebbe adottare – soprattutto chi è ancora in ritardo sulla tabella di marcia – per far crescere e mantenere gli associati. Innanzitutto tramite l’impegno diretto di ogni governo e la realizzazione di studi aggiornati sull’approccio alla donazione, per poter “aggiustare” il tiro in corso d’opera e trovare sempre nuove soluzioni per il recruiting e la fidelizzazione. Importante è anche fornire un servizio qualitativamente alto ai donatori.

L’HACKDONOR 2021

Anche quest’anno durante la prima giornata del Wbdd 2021 sono stati assegnati i premi dell’Hackdonor, che per l’occasione si divideva in 5 differenti sfide: Social Media Jouralism, Campagna di comunicazione, App/WebApp, Videogioco/Fumetto, Evento musicale online.

Per quanto riguarda la prima sfida, ad aggiudicarsi il premio è stata la Croce Rossa Italiana “Tusculum” di Monte Porzio Catone; la migliore campagna di comunicazione invece è stata quella di Monaco e Doneda #UnAppuntamentoCon mentre il miglior progetto di app/webapp è quello del team dei Giovani del Comitato Regionale Campania. La Cri di Firenze è in testa alla graduatoria per la sezione fumetto/videogame, mentre i Lithio hanno vinto l’esibizione musicale dal titolo “Give blood and keep the world beating”, ovvero il claim di quest’anno dell’evento mondiale.