Vaccinati e donazioni, Avis risponde alla polemica dell’attore Enrico Montesano. Le parole di Briola

2021-06-20T13:36:19+02:00 20 Giugno 2021|Attualità|
vaccino aifa di Redazione

A volte non ci si rende conto che possedere notorietà è più una responsabilità che un piacere edonistico, e che è meglio non avventurarsi in uscite pericolose senza nemmeno un minimo fact-checking. Così, Enrico Montesano, l’attore, in una diretta Facebook dal suo profilo privato ha riferito, come riporta il sito di Avis nazionale, “che un suo amico, «conosce una persona all’AVIS» che gli avrebbe riferito che il sangue donato da chi ha ricevuto il vaccino si sarebbe coagulato tanto da costringere chi di dovere a buttare via le sacche. Montesano afferma addirittura che ci sarebbe bisogno del sangue dei non vaccinati, invitando il generale Figliuolo e il ministro Speranza a «lasciar stare gli over 50 e quelli che “resistono».”

Tesi riportate senza conoscenze dirette e per sentito dire, che offerte al pubblico non possono che creare solo disinformazione e confusione, nella migliore delle ipotesi, e ingiustificato allarmismo nella peggiore.

Gianpietro Briola, presidente Avis Nazionale

Pronta, per fortuna, la risposta del presidente di Avis Briola: «Quanto dichiarato da Montesano è molto grave per motivi differenti – ha spiegato il presidente della principale associazioni di donatori italiani – Innanzitutto tutto, prima di citare AVIS che da sempre, e soprattutto in epoca di pandemia, è attenta e certa della qualità del sangue e degli emocomponenti che vengono raccolti e dell’impegno dei propri volontari, è necessario che Montesano dica dove si siano verificati questi presunti episodi di cui parla con tanta pericolosa leggerezza e chiarisca meglio le circostanze. Poi, in base a quale criterio afferma che c’è bisogno del sangue dei non vaccinati? A che titolo dice una cosa del genere colpendo l’immagine e l’impegno di un’associazione di volontariato di oltre novant’anni e di migliaia di donatori che ogni giorno permettono a tanti pazienti di curarsi? Quali sono i dati scientifici su cui si basa questa affermazione, gratuita e sconsiderata?  Quali gli elementi di riscontro che portano a simili e farneticanti esternazioni? 

Comprendiamo la voglia di notorietà e pure la convinzione delle proprie idee, ma temi come questo non devono basarsi su percezioni, paure o, peggio, diffamanti affermazioni. Non siamo vittime delle fake dei social, ma assertori del dato scientifico e del riscontro oggettivo, obbiettivo e misurabile. Per ora, i dati epidemiologici italiani e i quelli relativi all’andamento  mondiale, dimostrano che il vaccino è e rimane un’ottima e unica reale strategia.

Peraltro – aggiunge Briola – sempre scientificamente parlando, da medico, posso ribadire quanto il plasma dei donatori vaccinati o convalescenti, ricco di anticorpi, potrà risultare una fonte primaria per l’estrazione di immunoglobuline, farmaco utile alla terapia e per la prevenzione dell’infezione da Covid. 

Non ci sgomentano le affermazioni riportate sui social, ognuno è libero di esprimersi come crede, secondo la propria intelligenza, cultura, conoscenza o sensibilità. Oppure, irresponsabilità! Crediamo però, in particolare in un momento simile, che sia necessario studiare e che avventurarsi in discorsi di questo tipo sia molto pericoloso. Ci auguriamo che Montesano, con la stessa prontezza con cui ha voluto affrontare questo argomento, sia in grado di chiarire meglio le informazioni di cui sarebbe a conoscenza, così da aiutare tutti a diffondere notizie corrette senza rischiare di scatenare allarmismi. Per il bene e il rispetto di tutti. Per quel che ci riguarda, siamo disponibili a un confronto.

Ci stiamo avvicinando all’estate, periodo notoriamente difficile e complesso per le donazioni.  Guardiamo con preoccupazione e impegno a questa stagione e alla ripresa delle attività sanitarie autunnali: vorremmo non sottoporre i nostri pazienti al rischio della carenza, soprattutto quelli più gravi e i cronici, che già hanno pagato un prezzo fin troppo alto alla pandemia».