Studio Tsunami, tardano le valutazioni dell’Istituto Superiore di Sanità

2021-04-01T16:22:36+02:00 1 Aprile 2021|Attualità|
plasma iperimmune di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

Un mese e mezzo fa, lo scorso 18 febbraio, su Donatorih24 avevamo lamentato come la valutazione dell’Istituto superiore di Sanità sul progetto Tsunami – il più importante studio randomizzato sull’utilizzo del plasma iperimmune come terapia anti Covid-19 – non fosse stata ancora pubblicata.

Ebbene oggi siamo al 31 di marzo e ancora non arrivano notizie in proposito. Tsunami sembra essere uscito dai radar, così come i rilevamenti sui 472 pazienti che hanno partecipato allo studio, rilevamenti che avrebbero dovuto già da tempo offrire una guida alle strutture sanitarie italiane sulle linee guida di utilizzo del plasma iperimmune.

Francesco Menichetti, durante l’intervista in basso rilasciata ad Ansa lo scorso 6 febbraio, aveva dato delle indicazioni di massima, che tuttavia aspettano il supporto dei dati ancora indisponibili. “Con il plasma iperimmune – aveva detto il principal investigator di Tsunami – si possono fare due errori gravi. O considerarlo sin da subito un presidio sicuramente inefficace, o, al contrario, considerarlo un presidio salvavita. Un errore uguale e contrario. Non ha molto senso usare il plasma da convalescente con i pazienti in terapia intensiva, mentre può avere un senso riservarlo a quei pazienti che hanno una polmonite in fase precoce”.

L’uso del plasma iperimmune continua invece su base compassionevole, senza la voce di Tsunami, in molti ospedali italiani, che anzi, stanno proseguendo nelle sperimentazioni autonome.

Solo negli ultimi giorni, sono molte le notizie in tal senso. A Cagliari, per esempio, scrive La Nuova Sardegna, l’ospedale Brotzu porta avanti la raccolta utilizzando metodologie interne e opera una sorta di sperimentazione somministrando il plasma su base clinica, in attesa di quegli studi randomizzati che possano portare evidenze scientifiche. Tsunami, per l’appunto.

A Imola invece, come testimonia il Resto del Carlino attraverso l’intervista Eleonora Calori, medico del Centro trasfusionale dell’Ausl locale, la raccolta prosegue sulla base del protocollo regionale, e l’utilizzo, in mancanza di linee guida più aggiornate, si basa sulla discrezionalità dei medici curanti.

Di grande rilevanza, invece, l’iniziativa che congiuntamente stanno portando avanti gli ospedali di Catania, Ragusa e il Policlinico di Pavia, ai quali si è aggiunta anche l’Azienda ospedaliera di Padova: chiedere al ministero della Salute di poter iniziare la  raccolta del plasma iperimmune dei vaccinati, di cui medici e infermieri sono i primissimi donatori.

Dell’importanza di perseguire questa strada e di raccogliere il plasma dei vaccinati, Donatorih24 è stata una testata pioniera: lo scorso 23 marzo è uscito infatti un approfondimento in proposito, che ha spiegato come i vaccinati, in base ai dati a disposizione, siano i donatori perfetti di plasma per la produzione di immunoglobuline specifiche, una delle potenziali terapie complementari anti covid-19 da affiancare alla campagna di vaccinazione.

Leggi l’approfondimento di Donatorih24 “Perché i vaccinati sono i donatori ideali di plasma”

Nel frattempo, sulla via della lotta al Covid-19 attraverso terapie alternative, stanno arrivando anche gli anticorpi monoclonali, che si creano in laboratorio e che lo stesso Francesco Menichetti ha sviluppato con l’ospedale Cisanello di Pisa. La sperimentazione sui monoclonali è iniziata lo scorso 9 marzo, a un anno esatto dal primo lockdown, e finora ha funzionato perfettamente su tutti i 22 pazienti arruolati nei test. È sicuramente una buona notizia, anche se non va dimenticato che i monoclonali hanno un costo molto elevato, e potranno essere utilizzati non su larghissima scala.

Plasma iperimmune da convalescenti, plasma iperimmune da vaccinati, anticorpi monoclonali: tutte le strade sono importanti per sconfiggere l’epidemia e salvare più pazienti possibili attraverso il corretto uso delle risorse a disposizione, ed ecco perché sulle valutazioni di Tsunami non devono esserci ulteriori ritardi immotivati.