La donazione di sangue è un bellissimo mondo perché è composto per la maggior parte da persone generose che hanno deciso di partecipare alla comunità offrendo il proprio contributo e inserendosi in un percorso tutto fatto di salute e tutela dei pazienti.
Benché a tutti piacerebbe presentarsi al trasfusionale ogni qual volta è possibile, sono numerosissime le regole che decidono quando, come e se siamo nelle condizioni ideali per donare.
Capita che al centro trasfusionale alcuni ricevano dei secchi “no” nel momento della selezione, oppure, che i risultati delle analisi arrivate a casa conducano ad un periodo di cura, che sospende la possibilità di donare.
Per approfondire l’argomento abbiamo chiesto al dottor Alessandro Mazzoni responsabile dell’Unità Operativa del reparto di medicina trasfusionale dell’azienda ospedaliero universitaria pisana, quanto sono rigide le regole stabilite dalla normativa e cosa pensare se si è ritenuti non idonei.
Cosa dice la normativa sulla donazione di sangue
Mazzoni spiega: “Nella donazione di emocomponenti vale il decreto del 2 novembre dell’anno 2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
La normativa – commenta il medico – non è molto flessibile. La selezione del donatore è stringente e i margini di interpretazione sono pochi”.
In breve ricapitolando, le regole indicano che si può donare dai 18 ai 60 anni circa, che il peso minimo consentito sono i 50 chilogrammi, e lo stato di salute deve essere buono. Inoltre vengono considerati periodi di sospensione dal dono in tutti quei casi in cui esiste un fattore di rischio per ciò che concerne la salute del donatore, tutelando al massimo il paziente.
Tabù e normalità: fumo, ferro e peso corporeo
Ci sono alcuni argomenti che sicuramente sono più delicati di altri per ciò che concerne la selezione dei donatori.
O perché rappresentano un vero e proprio tabù – come può essere il tema di uno spinello per un giovane studente – oppure che rappresentano invece la normalità, come la carenza di ferro per le donne, che impedisce la donazione di sangue intero.
Per tanti giovani la questione del fumo – di sigarette, spinelli e droghe leggere – e donazione di sangue è un nodo nel quale ci si avviluppa con facilità. Mazzoni chiarisce le regole: “L’aspirante donatore ha il preciso obbligo di riferire al medico trasfusionista in tutta chiarezza e onestà qual è il suo stato di salute per ciò che riguarda le abitudini personali – e continua – il medico ha anche lui l’obbligo al segreto professionale, obbligo a cui è vincolato assolutamente”.
Interrogato sul tema della carenza di ferro, spiega: “Tutte le donne che vorrebbero donare sangue intero e plasma, ma hanno carenza di ferro, possono avviarsi ad un percorso diagnostico terapeutico”. E quindi attendere la fine della terapia.
Anche chi pesa meno di 50 chilogrammi e vorrebbe donare è destinato a rimandare la donazione. Mazzoni commenta: “Le regole sul peso non sono derogabili. La quantità di sangue prelevata, cioè circa 450ml, è stabilita”. Quindi il criterio di tutela del donatore lo impedisce. “Significa che il prelievo eseguito andrebbe a superare il 10 per cento della massa ematica circolante”. Mettendo lo stesso in pericolo.
Alla domanda se ci sono mai stati casi di donatori che non hanno dichiarato il vero durante la visita medica risponde: “A volte abbiamo scoperto qualche donatore reticente e siamo intervenuti. Per fortuna le analisi del sangue ci consentono di proteggere per tempo il paziente. In alcuni casi siamo intervenuti anche a tutela del donatore.
“L’attenta selezione dimostra che il sistema sangue è serio”
Cosa fare quando si vorrebbe donare, ma le analisi dicono che è necessario rimandare? Mazzoni risponde così: “Se in uno specifico momento per tanti motivi non si è idonei alla donazione i medici trasfusionali indicheranno le soluzioni migliori per il problema”. Un pensiero per tutti coloro che vorrebbero donare ma non riescono?
“Essere ritenuti non idonei alla donazione di sangue significa essere testimoni di quanto serio, eticamente e scientificamente elevato è il sistema trasfusionale italiano, a tutela di tutti i donatori e soprattutto di tutti i pazienti che ricevono emocomponenti ed emoderivati”.