La pandemia da Covid-19 ha reso la vita difficile a molte tipologie di pazienti, e i malati di leucemia nel 2020 non sono stati certo risparmiati. Per fotografare la situazione attuale, con il termine della scorsa annata, il Centro nazionale sangue ha pubblicato sul proprio sito un lungo e approfondito report sull’attività dell’Ibmdr, il Registro italiano donatori midollo osseo.
Cos’è successo, dunque, nel 2020? A fronte di un quadro generale che si è configurato denso di difficoltà, secondo i dati c’è stata una grande reazione dei donatori, una reazione che si può tranquillamente definire “da record”: la rete italiana di donazione e trapianto da non familiare ha infatti registrato il numero massimo di trapianti in oltre 30 anni di attività, e al contempo il maggior numero di donazioni da donatore Ibmdr dall’apertura del registro.
Una situazione confortante, perché un male come la leucemia non si ferma di fronte alle misure di sicurezza legate alla pandemia, e l’attività della rete è stata fondamentale per assicurare ai pazienti la possibilità di poter contare sui donatori.
Molto chiare, in tal senso, le parole di Nicoletta Sacchi, il direttore dell’Ibmdr, che ha spiegato bene in che modo è andata avanti l’attività nonostante i problemi nell’introduzione del report. “Il 2020 è stato un anno difficile e drammatico che ci ha posto davanti ad una delle sfide più grandi della nostra storia in oltre 30 anni di attività – ha scritto la Sacchi – ma la leucemia non è andata in lockdown e Ibmdr insieme a tutta la rete di donazione e trapianto da non familiare nazionale e internazionale non si è mai fermato. Molte cose sono cambiate in questo 2020, abbiamo dovuto imparare ad essere più flessibili, ad affrontare nuovi problemi e ad inventare nuove soluzioni: creare nuovi percorsi per i donatori, nuove procedure per consentirne l’iscrizione al Registro, nuovi modi di trasportare le cellule donate per garantire che tutti i pazienti che erano in attesa di trapianto le potessero ricevere in tempo. Grazie al lavoro e alla dedizione di tutti (Centri donatori, Centri trapianti, Istituzioni, corrieri, volontari delle associazioni) ce l ‘abbiamo fatta, raggiungendo risultati importanti e insperati in un anno drammatico come questo”.
Il trapianto di midollo osseo è spesso l’unica possibilità di guarigione per i pazienti di leucemia e di altre patologie del sangue, ma non è semplice trovare donatori compatibili: 3 pazienti su 4 infatti, non hanno donatori compatibili in famiglia. Qui subentra l’Ibmdr, letteralmente Italian Bone Marrow Donor Registry, che dal 1989 funge da banca dati ricevendo informazioni dai Registri Regionali, dai centri Donatori e dalle associazioni di volontariato del settore, e conducendo in tutto il mondo la ricerca di possibili donatori compatibili per pazienti italiani.
Entrando nel merito, ecco qualche numero significativo che riguarda il 2020: come si vede in figura 1, i donatori iscritti al registro in Italia sono più di 460mila. L’Italia si colloca al 12esimo posto nel mondo, in quanto a comunità di donatori, e al terzo posto nella Comunità europea, subito dopo Germania e Polonia.
In figura 2, scopriamo invece come sono divisi per fasce d’età, un dato importante perché l’80% delle donazioni è richiesto a soggetti under 35. Da qui l’importanza di accrescere il numero di donatori giovani.
Anche il reclutamento ha dato ottimi risultai. Come di vede in figura 3, infatti, il 2020 ha portato più di 20mila nuovi potenziali donatori, in calo rispetto alle ultime annate, ma controllato se si pensa alla totale assenza di eventi pubblici di sensibilizzazione.
Ma il numero che in assoluto ha reso più orgogliosi i vertici dell’Ibmdr, è stato quello dei donatori effettivi iscritti al registro che hanno accettato di donare, ben 288, un numero record che ha fatto segnare una crescita nonostante il Covid-19.
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