La donazione di sangue nel panorama mondiale di oggi è una questione di primo piano per tre principali motivi: il primo è la tutela dei pazienti affetti da patologie del sangue e che necessitano di plasmaderivati, il secondo è perché il plasma iperimmune è utilizzato regolarmente come cura complementare contro il Covid-19 in tantissimi paesi, il terzo è la qualità dei sistemi sanitari che continua a dipendere, in larga parte, dalle sacche di sangue raccolte.
La diminuzione degli interventi chirurgici, ma anche la riduzione delle attività di volontariato negli ospedali, ha diminuito provvisoriamente l’attività globale del mondo del sangue, che tuttavia resta necessaria in tutti i paesi.
La donazione di sangue e plasma in Europa
Se in Italia nel 2020 si è registrata una riduzione delle donazioni di sangue pari al 5 per cento, nel resto d’Europa molti paesi si sono adattati alla pandemia con alti e bassi, e con cali ben maggiori in termini percentuali.
In Germania, come anche in Francia, proseguono infatti le campagne di sensibilizzazione rivolte a tutti i cittadini, diffuse sulle testate giornalistiche nazionali e locali, mentre in Inghilterra il clima invernale insieme alla grave epidemia di Covid-19 hanno reso la raccolta di emoderivati molto difficile.
Un contributo sostanzioso alla raccolta di plasma – necessaria per la produzione di farmaci salvavita e per la terapia contro il Covid-19 – lo ha dato l’Unione Europea.
La Commissione Europea negli ultimi mesi – grazie all’ Emergency Support Instrument (ESI) ha stanziato un fondo di 7.1 milioni di euro per il miglioramento della raccolta di plasma in tutti gli stati che ne hanno fatto richiesta. I fondi, già arrivati anche in Italia, sono utili per ciò che concerne l’acquisto dei macchinari e l’organizzazione della raccolta.
La situazione negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti proseguono i tentativi per incentivare la raccolta sangue in tutto il paese.
Nel mese di celebrazione della storia della popolazione africo-americana, Amazon ha dato il suo sostegno alla Croce Rossa, con una gift card in regalo a chi donerà il sangue.
Lo sconto di 5 dollari sarà disponibile per tutti i donatori, insieme agli altri benefit del sistema di donazione americano, con un occhio di riguardo per i guariti dall’infezione di Covid-19.
Il mese di gennaio, inoltre, negli Stati Uniti è dedicato alla donazione di sangue. Le forze armate a fine mese hanno incitato tutta la comunità militare a donare spiegando bene i termini di utilità degli emocomponenti. L’ASBPA (Armed Service Blood Program) ha detto di essere l’unica fonte di produzione di sangue per le stesse forze armate statunitensi dispiegate in Africa.
Il clima invernale è un problema per lo stato dell’Oklahoma che dichiara emergenza sangue a causa dei giorni di freddo.
Il resto del mondo e la donazione di sangue
La Russia: il sistema ha retto “non senza difficoltà”
Il 10 febbraio 2021, la camera pubblica della federazione russa ha ospitato una piattaforma di comunicazione intitolata “Donazione di sangue e COVID-19. Lezioni dalla pandemia”. Il convegno è stato un momento importante di incontro tra le associazioni della donazione di sangue.
Durante l’evento si è discusso con il ministero della Salute russo della raccolta delle unità di sangue durante il difficile periodo di epidemia. Il sistema in Russia, secondo il report, ha retto “non senza difficoltà”.
L’Africa: donazione di sangue e paesi in via di sviluppo
Si chiama “Ognuno ne invita dieci” la nuova campagna di sensibilizzazione avviata nella più grande città nigeriana di Lagos. La campagna punta a coinvolgere il maggior numero di volontari donatori per creare una catena di inviti e nuove partecipazioni aperte a tutti. Secondo i dati raccolti, nel paese ben il 37 per cento della popolazione è idonea al bel gesto ed in salute.
Negli ultimi mesi in Etiopia è stato pubblicato uno studio tutto africano che affronta la tematica della donazione del sangue nei paesi in via di sviluppo. Lo studio si interroga sulla minore partecipazione dei donatori in paesi con economie medie e non avanzate.
Nelle isole Mauritius, nell’Oceano Indiano, vicino al Madagascar, la sensibilizzazione per la donazione del sangue passa per il weekend di San Valentino, periodo nel quale soprattutto gli innamorati, tra una festa ed un’altra, sono invitati a donare.
In Brasile: “Possiamo vivere senza carnevale, ma non possiamo stare senza sangue”
“Possiamo vivere senza carnevale, ma non possiamo stare senza sangue” è la nota diffusa dal centro di ematologia di Florianopolis, capitale dello stato di Santa Caterina, a sud del Brasile. Il fine settimana non sarà come quello degli anni precedenti, ma gli ospedali continuano a funzionare e non cambia il bisogno di sangue dei pazienti.
L’India: raggiungere lo standard minimo indicato dall’WHO
Anche in India, infine, la donazione del sangue oggi è al centro dell’attualità. Il paese asiatico necessita come non mai di scorte. I dati raccolti dimostrano che nel paese la donazione non incontra i minimi standard indicati dalla World Health Organization. Secondo l’organizzazione, l’India, con una popolazione di 1,3 miliardi di persone dovrebbe avere almeno l’1 per cento di donatori.