SmartDONOR, l’app per donare: quando la tecnologia può risolvere le criticità

2021-01-29T15:18:13+01:00 28 Gennaio 2021|Attualità|
di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

L’esigenza di accrescere la raccolta sangue è assodata tra tutti gli attori del sistema, e spesso abbiamo sentito dire i dirigenti delle associazioni di donatori o delle principali istituzioni del Paese in fatto di raccolta che uno dei problemi da risolvere è la componente organizzativa – aperture dei centri trasfusionali e facilità di accesso – processi che l’epidemia da Covid-19 ha complicato ulteriormente. Per fortuna, a volte è la tecnologia a intervenire come agente di efficace ottimizzazione, e per i donatori esiste uno strumento molto interessante che è bene far conoscere al maggior numero di persone possibili. Si tratta di SmartDONOR, una app dedicata a donatori e operatori del sistema sangue che è in grado di offrire un paniere completo di opzioni in grado di facilitare la promozione, la programmazione e la razionalizzazione della raccolta del sangue.

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Tramite l’app SmartDONOR ogni donatore può programmare la propria donazione, organizzarla logisticamente, capire che bisogno di sangue c’è nel suo territorio, e addirittura ricevere le proprie analisi del sangue. Tramite SmartDONOR, l’organizzazione può raggiungere più facilmente i donatori, informarli, mostrare le proprie iniziative e segnalare emergenze. Per farci raccontare tutto su questa modalità innovativa di dono e raccolta sangue, abbiamo intervistato Marco Cannemi e Fulvio Miraglia, i Co-Founder di SmartDONOR, per conoscere cosa li ha motivati e che cosa si aspettano dal futuro della loro creazione.

Le parole chiavi della mission aziendale

SmartDONOR è la prova che la tecnologia può essere un mezzo perfetto per aiutare chi lavora nel terzo settore e in particolar modo nella raccolta sangue. Da dove nasce l’idea di creare una app che funzioni al servizio della raccolta sangue?

Marco: L’idea nasce dal confronto con i donatori e le associazioni presenti nel territorio siciliano. Un confronto che non si è mai concluso e che nel tempo si è geograficamente allargato alle realtà di buona parte del nostro Paese. Ascoltando, comprendendo i loro problemi e i loro desideri abbiamo pensato a come l’innovazione digitale potesse nel breve e medio termine fornire le soluzioni migliori.

Lei è un donatore? Come si è avvicinato al mondo e ai valori del dono?

Fulvio: Per controllare il mio stato di salute, e non mi vergono ad affermarlo. Anzi sono orgoglioso e non vedo il motivo per il quale ancora per molti donatori sia difficile ammettere che nel prendersi cura della propria salute si riesca ad aiutare il prossimo. Sono fermamente convinto che i donatori non si distinguono in base alle ragioni che li spingono a donare ma sono tutti uguali. La differenza sta solo tra i donatori e i non donatori.

Secondo lei i valori del dono e l’importanza del dono del sangue sono sufficientemente raccontati dai media nel dibattito pubblico?

Fulvio: Credo si tratti di un problema meramente qualitativo e non quantitativo. Il tema viene affrontato un po’ su tutti i media, dalla radio ai social. Purtroppo ciò che constato è che negli ultimi 20 anni le forme e i contenuti della comunicazione non sono molto cambiati, al contrario il mondo, i media e i donatori sono cambiati tantissimo.

Marco e Fulvio, i fondatori

SmartDonor è già arrivata al massimo del suo potenziale o in futuro potrà accrescere e implementare nuove funzionalità? State già lavorando a qualcosa?

Marco: SmartDONOR è appena partita e deve ancora esprimere tutto il suo potenziale. Viviamo in un mondo in continua evoluzione dove la tecnologia permettere nel giro di un anno di rendere realizzabili cose fino a ieri impensabili. SmartDONOR vive di innovazione tecnologica e nel tempo offrirà sempre soluzioni con funzionalità al passo coi tempi. Abbiamo in cantiere molte funzionalità innovative.

Il sistema trasfusionale per come è organizzato oggi secondo lei può essere migliorato grazie alla componente tecnologica? In che momento della filiera?

Marco: Non saprei. Nel nostro piccolo al momento ci stiamo impegnando al massimo per portare una soluzione innovativa nel rapporto con i donatori.

Su Donatorih24 insistiamo molto sulla collaborazione tra operatori di sistema affinché si possano raggiungere gradi di autosufficienza, specie nel plasma, sempre maggiori. Voi collaborate o collaborerete sempre più con associazioni e istituzioni sia a livello pratico che sulla promulgazione dei messaggi?

Fulvio: Il nostro progetto nasce dall’ascolto e dalla collaborazione e vive grazie al costante contributo in termini di stimoli e sfide dei principali attori del sistema, donatori, associazioni e istituzioni. Purtroppo devo ammettere che non sempre il sistema italiano ha mostrato apertura, lungimiranza e il coraggio necessario a compiere il salto tecnologico e di mentalità che le attuali e future sfide impongono. Ma noi andiamo avanti perché crediamo in ciò che facciamo e soprattutto perché a crederci sono i donatori.