Le associazioni e il 2021. Seletti ed Emanuello raccontano la Fidas che verrà

2021-01-02T12:11:37+01:00 2 Gennaio 2021|Donazioni|
di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

Il 2021 sarà un anno di grandi sfide per il mondo delle associazioni di sangue, perché bisognerà fronteggiare ancora l’epidemia, con il conseguente calo della raccolta e la necessità di sensibilizzare sempre di più la comunità sull’importanza dell’autosufficienza ematica. Per capire come si muoveranno le associazioni nel 2021 sul piano della comunicazione e delle iniziative che culmineranno nel World Blood Donor Day del prossimo giugno che sarà organizzato dall’Italia (speriamo in un clima in cui l’epidemia sarà già alle spalle) abbiamo intervistato Ines Seletti ed Enzo Emmanuello, Consiglieri Nazionali FIDAS con delega alla Comunicazione. Ecco come ci hanno raccontato l’anno che verrà.

Dono del sangue, plasmaferesi, plasma iperimmune, sensibilizzazione sulle attività di volontariato per i giovani. Il 2021 dell’associazione quale obiettivo principale si prefigge? O tutti gli obiettivi vanno di pari passo?

Tutti i temi indicati sono importanti e di conseguenza non si può fare una scala gerarchica. Quello che cambierà sarà il linguaggio adottato, le modalità di promozione utilizzate, perché in quanto tematiche diverse, necessitano di esser trattate con linguaggi appropriati che tengano conto delle loro differenze. Il dono del plasma iperimmune, ad esempio, richiede un linguaggio scientifico ma al contempo chiaro, diretto. Negli scorsi mesi è apparsa evidente la scarsa informazione legata al tema che ha suscitato molta confusione nei donatori. In parte è normale, perché l’argomento è nuovo, la ricerca deve ancora fare passi in avanti al contempo, però, ci siamo resi conto che potevamo aiutare nel fare chiarezza ed è così che ci siamo attivati chiedendo ai singoli Centri Regionali Sangue quali fossero le sedi presso le quali era stata attivata la raccolta del plasma iperimmune. Abbiamo raccolto tutti i numeri utili, gli indirizzi mail e contatti per raggiungere fisicamente i servizi trasfusionali e li abbiamo inseriti in una sezione dedicata all’interno del nostro sito. Come dicevamo, per ogni tema verranno adottati linguaggi, strategie e modalità diverse ma sicuramente la chiave alla base di tutto resterà la stessa adottata in questo caso: semplificare l’accesso alla donazione per gli aspiranti donatori e promuovere concretamente il dono.

Sceglierete una comunicazione uniforme o differenziata a seconda del target?

In un sistema di comunicazione efficace è fondamentale modulare il linguaggio adottato ponendo molta attenzione al target di persone alle quali è rivolto il messaggio. Per questo, la nostra Federazione sta rimodulando la propria comunicazione adottando nuove strategie sia on-line che off-line. A volte si compiono grandi sforzi che portano a piccoli risultati, crediamo che ripensare la propria comunicazione, rendendola più in sintonia con il target scelto, possa portare a risultati migliori. Stiamo lavorando in questa direzione e continueremo a farlo anche nei prossimi mesi.

Potete anticiparci, in dettaglio, quali attività o campagne sono in programma per il prossimo anno, che, chi auguriamo, sarà quello in cui la pandemia sarà solo un ricordo?

Non possiamo fare spoiler entrando nel dettaglio, altrimenti rischieremmo di sminuire l’efficacia dell’impatto che avranno le campagne in programma. Quello che possiamo svelare è che la Federazione sta lavorando molto su due campagne, una in particolare rivolta ad un target specifico che, ad oggi, non è ancora pienamente coinvolto nel mondo del dono. Non sappiamo se la pandemia ci permetterà di organizzare grandi eventi o incontri in presenza, ma stiamo tenendo conto anche di questo, perché, nonostante la pandemia, la vita va avanti e così anche l’attività promozionale delle associazioni del dono. La sfida starà proprio in questo: trovare belle idee e concretizzarle nel contesto attuale. Ci stiamo mettendo in gioco e speriamo di potervi parlare presto in modo più approfondito della prima delle nostre due nuove campagne.

Il World blood donor day 2021 è stato confermato in Italia. Come ci arriva l’associazione?

Il World Blood Donor Day è sicuramente l’evento più atteso per le associazioni del dono del sangue e degli emocomponenti. FIDAS si sta preparando all’evento continuando a lavorare in sinergia con il Centro Nazionale Sangue e tutte le altre Associazioni del dono. Non mancheranno sorprese riservate ai nostri donatori e volontari, con i quali festeggeremo, come in una vera famiglia, l’evento.

Veniamo all’autosufficienza ematica e alla sua importanza geopolitica nello scacchiere mondiale. È un tema troppo complesso o “freddo” per comunicarlo in modo aperto?

Crediamo che ogni tema possa essere presentato ai donatori, pensiamo che la trasparenza sia importante, come importante è la chiarezza nella comunicazione, perché un tema complesso non rischi di essere eccessivamente semplificato e, quindi, sminuito. Dell’importanza geopolitica dell’autosufficienza ematica ne ha parlato già il nostro Presidente Nazionale, l’avv. Giovanni Musso, nel webinar di Donatori h24 “Noi plasma e voi?” ma continueremo a parlare dell’importanza dell’autosufficienza ematica e in particolare dell’autosufficienza nella produzione di medicinali plasmaderivati. Lo scorso anno abbiamo raggiunto il 70% dell’autosufficienza, continueremo a lavorare nella comunicazione per poter raggiungere il 100%.

Passiamo alle nuove generazioni. La necessità di ricambio generazionale è decisiva sia sul campo, con i donatori, sia in chiave dirigenziale. Ci raccontate anche le iniziative in programma sul piano della formazione?

L’importanza della formazione tra i giovani e i giovani adulti è molto importante. Mauro Benedetto, il Consigliere Nazionale FIDAS con delega alla Formazione, si è impegnato per mantenere, anche durante l’anno della pandemia, una formazione fruibile per tutti e vicina agli interessi della Federazione e dei suoi obiettivi. Anche quest’anno abbiamo registrato una buona partecipazione da parte dei giovani nell’offerta della formazione di FIDAS. L’impegno proseguirà anche nel 2021 perché, come ci insegnano le scuole, la formazione e la crescita è possibile anche a distanza.

Infine chiudiamo in bellezza. Qual è l’augurio associativo per il 2021?

Come Federazione ci auguriamo di poter continuare a crescere, insieme alle nostre 77 federate, per raggiungere nuovi aspiranti donatori e dare il nostro fondamentale contributo quotidiano a supporto del Sistema Trasfusionale italiano. A chi ancora non conosce la bellezza del dono, auguriamo di scoprire questo meraviglioso universo di generosità con un gesto che #DonaVita a chi ne ha bisogno e dona serenità a chi sa trovare pochi minuti del proprio tempo per tendere il braccio.