Arriva il 1° convegno virtuale in medicina trasfusionale
30 settembre e 1 ottobre con il Simti verso il futuro

2020-09-29T13:22:19+02:00 29 Settembre 2020|Attualità|
motivi di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

Il livestreaming dello scorso 23 settembre andato in onda su Donatorih24 ha messo in evidenza alcuni temi, e alcune criticità, in questo momento di grande attualità nel sistema trasfusionale italiano. Temi che gli addetti ai lavori che insieme formano le cosiddette tre gambe che formano l’universo sangue provano quotidianamente ad approfondire, per fornire risposte: a che punto è l’utilizzo terapeutico del plasma convalescente? Come procede il bancaggio del plasma in attesa dei mesi invernali che rischiano una recrudescenza dell’epidemia e un aumento di casi da ricovero di Covid-19? Quali sono i test diagnostici migliori per rintracciare il virus?

A testimonianza di quanto fermento ci sia tra medici e istituzioni, per tenere vivi e pulsanti i dibattiti su tutto ciò che può migliorare la qualità del servizio sanitario nazionale, di tutti questi argomenti e di molto altro si parlerà nella conferenza virtuale organizzata dal Simti (Società italiana di medicina trasfusionale e immunoematologia) in programma mercoledì 30 settembre e giovedì 1 ottobre, in uno spazio virtuale aperto agli addetti ai lavori e a chiunque sarà interessato.

Per seguire la conferenza è sufficiente registrarsi a questo link: https://simtivirtuale2020.livebit.it/ e collegarsi alle conferenze a cui si è interessati secondo il programma, che è scaricabile qui:

Sebbene l’attualità legata sia al Covid-19 sia una parte assolutamente centrale del dibattito, molto spazio sarà dedicato anche alle questioni sollevate durante il livestreaming del 23 settembre dal presidente del Simti Pierluigi Berti, questioni che riguardano l’efficienza della raccolta sangue e la carenza, conclamata, degli specialisti trasfusionisti sul territorio, e agli insegnamenti che un evento assolutamente eccezionale e in una certa misura inatteso come la pandemia ha portato a tutti gli attori del comparto sanitario, imprese, medici e istituzioni:

Sempre il dottor Berti ha raccontato a Donatorih24 le sue sensazioni nell’immediata vigilia dell’evento: “Siamo molto ottimisti e contenti per come è stato preparato il convegno – ha detto – anche se naturalmente aspettiamo con ansia la possibilità di poter tornare a un convegno nazionale con le modalità classiche, in presenza, dopo che nei mesi scorsi abbiamo dovuto rinunciarvi. Parleremo con la comunità scientifica e con tutti coloro che sono interessati di argomenti di assoluta attualità per il sistema trasfusionale, a partire dal Covid-19 e di come ci ha costretto a riorganizzare il sistema, ai temi che ci porteranno ad affrontare il futuro come la re-ingegnerizzazione del sistema trasfusionale – come l’ha giustamente chiamata il direttore del Cns De Angelis – in vista della carenza di medici trasfusionali. Inoltre parleremo anche di temi più specifici che riguardano l’efficacia e la sicurezza degli emoderivati. Siamo molto contenti della riposta dei partner commerciali, che hanno allestito degli stand virtuali. Il convegno sarà l’occasione, poi, per presentare i risultati del nostro studio sulla destinazione clinica finale degli emocomponenti”.