Una buona notizia per il raggiungimento degli obiettivi del “Programma nazionale di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti per il 2020” appena approvato in Conferenza Stato- Regioni, arriva dalla raccolta plasma di giugno, che è stata davvero positiva. Ben il 14% in più sull’identico periodo di riferimento, ovvero giugno 2019, e quindi una piccola scalata verso gli obiettivi di fine anno, quando ci troviamo esattamente a metà del guado. Come si può vedere in figura 1, risultati davvero confortanti, anche grazie alla forte presenza del tema plasma sui media in seguito alla vicenda del Covid-19, arrivano da regioni storicamente molto importanti per la raccolta, come la Lombardia (+15,9%), la Toscana (+37,1%), la Campania (+21,55), (il Veneto (+20,3%), e la Puglia, che ha quasi raddoppiato la raccolta con un notevolissimo (+99,5%).
I triangoli gialli, che segnano una crescita, sono predominanti sui rossi, che segnano invece un calo. Tra le regioni meno performative rispetto al giugno 2019 troviamo il Molise (-38,3%), la Sardegna (- 22,7%), il Lazio (-5,2%) e la Calabria (-20,7%).
In figura 2, tabella 3, invece, è possibile monitorare in chilogrammi la raccolta di ciascuna regione nel parziale, ben più ampio, gennaio/giugno 2020 vs gennaio/giugno 2019, sempre grazie al sunto del Centro nazionale sangue. Emerge che la raccolta complessiva dell’anno in corso paga ancora i rallentamenti nei mesi del Coronavirus, ma non troppo, perché i chili complessivi in meno inviati alle industrie di frazionamento per la produzione di farmaci plasmaderivati sono soltanto 12 mila circa, 427.506 kg, contro 415.086. Questi chili in meno vanno disturbati per la maggior parte delle regioni, con una diminuzione leggermente più cospicua in Lombardia, da sempre regione guida per la raccolta ma anche il territorio più colpito dall’epidemia.
I dati di giugno dunque lasciano ben sperare per la raccolta estiva, che come sappiamo è sempre più difficoltosa che nei restanti periodi dell’anno.