Plasma per plasmaderivati, il bilancio a metà anno
Nonostante il Covid-19, risultati vicini agli obiettivi

2020-07-14T16:22:39+02:00 14 Luglio 2020|Donazioni|
di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

In attesa del report dedicato, che sarà pubblicato a breve, dal Centro nazionale sangue arrivano le notizie che riguardano il plasma destinato alla produzione di farmaci plasmaderivati inviato dalle regioni nel mese di giugno. Sono dati, se teniamo conto del Covid-19, abbastanza positivi: pensando alla quota obiettivo di 854 mila chilogrammi stabilita proprio nei giorni passati e approvata dalla Conferenza Stato – Regioni, a sei mesi dalla fine dell’anno siamo già a poco più 415 mila chilogrammi, poco meno della metà con le difficoltà enormi e oggettive provocate dall’epidemia.

Fig.1

Come si vede in figura 1, in termini generali rispetto al 2019, la raccolta ha prodotto circa 12 mila chili in meno, ma tenendo conto del Covid-19 è un quasi irrilevante, inferiore solo de 2,9% con due mesi di lock-down.

Fig.2

In figura 2, invece, è possibile monitorare la distanza tra il presente e gli obiettivi di fine anno. Ecco, in rosso, regione per regione la quota di plasma da raccogliere nei prossimi 6 mesi per ottenere il risultato paventato nel piano nazionale, dal quale il paese è distante quasi 439 mila chilogrammi.

Fig.3

 

In figura 3, l’infografica rende in maniera immediata, visiva, la distanza di ogni singola regione dall’obiettivo 2020, mentre in figura 4 in basso, infine, è possibile monitorare il risultato di ogni singola regione nel periodo gennaio – giugno 2020 rispetto alla raccolta dell’identico periodo 2019.

Fig.4

A metà del guado, insomma, ci sono tutte le opportunità per centrare gli obiettivi di raccolta e di invio all’industria di frazionamento annuali nonostante il fattore Coronavirus. Il lavoro delle associazioni in questi ultimi mesi è stato costante, e dono del sangue e soprattutto del plasma hanno potuto contare su una presenza sui media relativamente superiore rispetto al solito. C’è lo scoglio dei mesi estivi, intrinsecamente complicati sul piano della raccolta, e poi la volata finale da settembre a dicembre, nella consapevolezza che mai come in questo momento storico perseguire livelli sempre più alti di autosufficienza è una battaglia di interesse non solo sanitario, ma anche strategico per il nostro paese.