Tempio internazionale del donatore di sangue
Lavori al via, a settembre sarà restituito ai visitatori

2020-07-03T16:35:18+02:00 3 Luglio 2020|Curiosità|
tempio donatore di sangue di Laura Ghiandoni

Guardare le stelle nei giorni di luglio dopo una passeggiata tra le valli del Valdobbiadene, in provincia di Treviso. Ammirare le bellezze che la montagna restituisce ai visitatori. L’aria fresca, i boschi, i vigneti, i pascoli. Giungere al Tempio Internazionale del Donatore di Sangue per trovare un pensiero che fa tornare l’essenziale al centro: l’azione preziosa di tutti coloro che si impegnano nella donazione. Gino Foffano, presidente dell’organizzazione di volontariato Tempio internazionale del donatore, ci ha spiegato perché il luogo è al momento inagibile e come tutti i donatori possono contribuire a distanza per farlo tornare agibile.

Com’è nata l’idea di creare un Tempio internazionale del donatore di sangue proprio in quell’area di montagna?

Il tempio è stato costruito a partire dal 1962 dall’idea di Gian Battista Cecchella, al tempo presidente Avis di Valdobbiadene e del cappellano Don Vittorio Gomiero, che attorno al 1958 pensarono di creare un simbolo di pace in un luogo dove c’era la postazione dei cannoni durante la prima guerra mondiale. Quindi è un monumento al sangue donato gratuitamente che si contrappone al sangue versato e quindi sprecato, di tanti giovani che sono morti per motivi di guerra. La forma di tenda rappresenta il riparo, la sicurezza, il ristoro, e quindi si vorrebbe capovolgere il significato rappresentato dal monte Cesen, utilizzato anche come posto di osservazione militare. Il monte diventa così un luogo di pace e di vita.

In che condizioni è l’edificio attualmente?

Il tempio è inagibile dal dicembre 2017, ma da lunedì 13 luglio inizieranno i lavori per ristrutturarlo e restituirlo ai visitatori. Per settembre dovrebbe tornare agibile. La parte della travatura di sostegno del tempio è segnata dal tempo, dalle intemperie dalla neve e dal sole. Quindi è necessario rinnestare una parte della travatura e ripristinare l’equilibrio dell’edificio costruito dagli architetti Musini e Davanzo. Per costruirlo, alcuni anziani ricordano che i volontari sono andati a raccogliere le pietre nel Piave e le hanno portate sul monte con i buoi”.

Come sono finanziati i lavori di ristrutturazione per far tornare il tempio agibile?

“Le risorse per ristrutturarlo arrivano da tutti coloro che capiscono quanto è essenziale ripristinare il prima possibile questo simbolo. C’è una seconda possibilità che stiamo cercando di cogliere. Da due mesi partecipa al concorso I Luoghi del Cuore della campagna Fondo ambiente italiano. Se votato dai cittadini entro il 15 dicembre come luogo del cuore otterremo da lì i fondi, perché non abbiamo nessun tipo di sostegno se non il denaro offerto dalla buona volontà delle donazioni dei cittadini”.

 

Lei è presidente dell’associazione Odv Tempio del donatore, ma quante e quali sono le grandi associazioni impegnate nel ripristino di questo peculiare monumento al donatore di sangue?

“Le quattro associazioni di donatori che rappresentano di più il mondo della donazione e che quindi sostengono la ristrutturazione del Tempio e la campagna Fai, sono Avis, Fidas, Fratres e Aido. Tutte e quattro le associazioni hanno dei rappresentati all’interno dell’Odv. L’associazione di cui sono presidente si occupa di tutto ciò che concerne il tempio. Prima esisteva un Comitato per la gestione che se ne è occupata 1978.

E nel circondario, che cosa significa raggiungere quei luoghi per un visitatore durante l’estate?

Di fronte al tempio è stato costruito il Centro d’accoglienza intitolato al cappellano “Don Vittorio Gomiero”, l’idea era quella di ampliare l’area per ospitare i visitatori. C’è una sala che contiene 400 persone, un tempo era stata attrezzata per cucinare, ma che ora è utilizzata come sala ristoro. Il complesso è sito nell’area denominata Pianezze, del comune del Valdobbiadene, patrimonio Unesco dal 2019 e noto per i vitigni da cui viene prodotto l’omonimo spumante. Nei paraggi c’è un parco natura e in passato c’era anche un centro sciistico. D’inverno è un luogo per le passeggiate con le ciaspole, alcuni vengono a piedi sul monte Cesen. Nelle notti di luglio i gruppi di visitatori vanno a guardare le stelle.