Era già un luogo unico, una sorta di vera e propria oasi per i donatori di sangue, ma da ora l’Avis Park di Borgo Virgilio, in provincia di Mantova, è diventato ancora più speciale. Come annunciato nei giorni scorsi in conferenza stampa, infatti, la struttura avisina sarà ulteriormente ampliata secondo le indicazioni del Centro nazionale sangue, ergendosi così a un punto di riferimento per la raccolta sangue e plasma nel paese in particolar modo per quello che riguarda la produzione di plasmaderivati, nel consueto, più che attuale e importantissimo percorso che il nostro paese sta facendo verso l’autosufficienza ematica totale.
I lavori partiranno a metà luglio e serviranno ad “aumentare da 6 a 12 le postazioni per la donazione: 6 saranno quelle dedicate al sangue intero e 6 per la donazione di plasma. L’obiettivo è quello di passare dalle circa 3mila unità annue attuali a circa 6-7mila”.
Numeri di peso, che secondo il presidente di Avis nazionale e portavoce Civis Gianpietro Briola, presente alla conferenza stampa, è l’ennesima dimostrazione che le cosiddette “tre gambe del sistema sangue” procedono nella stessa direzione con i medesimi obiettivi. “Si tratta di un’operazione importante – ha detto Briola – che porta a compimento un ottimo risultato di sinergia tra Istituzioni, volontario e professionisti e che garantisce qualità e sicurezza, offrendo maggiore disponibilità e flessibilità di accesso alla donazione di plasma. Tutto ciò deve tradursi in un ampliamento degli orari, con aperture il sabato e la domenica, in un ambiente dedicato e con ottima accoglienza. Tale percorso sottolinea il ruolo strategico della donazione del plasma verso l’autosufficienza e rappresenta un modello sicuramente da sottolineare e riprodurre sul territorio.”
Gli obiettivi e la ratio dell’operazione spiegata invece in una nota di Avis Provinciale di Mantova: “con oltre 17mila donatori abbiamo dimostrato di essere all’avanguardia sul territorio in tutte le fasi della raccolta di sangue intero, addirittura superando il fabbisogno e mettendolo a disposizione di altre regioni. Per quanto riguarda il plasma, invece, siamo carenti di infrastrutture dedicate e dobbiamo fare i conti con le difficoltà dell’ospedale di poter garantire aperture sette giorni su sette”.
Da notare, infine, che oltre al presidente Briola e alla presidentessa di Avis Provinciale Mantova, Elisa Turrini, alla presentazione del progetto è intervenuto anche il direttore della Pneumologia e dell’Unità di Terapia intensiva dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, Giuseppe De Donno, in segno di una totale e ritrovata armonia tra il medico protagonista della cura al plasma iperimmune e le istituzioni del sangue.