Il bisogno di sangue non va in vacanza
Le campagne associative per il dono

2020-06-18T17:13:57+02:00 18 Giugno 2020|Donazioni|

Il dono del sangue (e del plasma) e i suoi valori, i meccanismi del sistema trasfusionale e in particolare quelli della plasmalavorazione, l’importanza che il sangue inteso come risorsa biologica e sanitaria riveste nella vita quotidiana di ogni comunità: in concomitanza del Covid-19 i temi legati all’universo sangue importanti per il pubblico hanno trovato spazio sui media principali – un attenzione poi ribadita grazie al WBDD 2020 e all’intervento di Papa Francesco – e probabilmente sono riusciti a sedimentare nell’immaginario di un sempre crescente numero di persone, pur con qualche incidente di percorso legato a quei programmi che tendono a disinformare e spettacolarizzare ogni argomento a puro scopo speculativo.

Con l’arrivo dell’estate, tuttavia, questo “tesoretto” sul piano della diffusione informativa e della sensibilizzazione sul sangue e le sue funzioni, dovrà essere trasformato in raccolta concreta, in sacche di sangue e litri di plasma: e per far sì che questo accada non bisogna mollare la presa.

Le associazioni che operano sul campo lo sanno benissimo, ed ecco perché, con l’arrivo dell’estate e delle intrinseche difficoltà strutturali nella raccolta che il periodo estivo porta con sé, è arrivato il lancio, o il rilancio, di numerose campagne mediatiche volte a portare i donatori nei centri trasfusionali.

Il manifesto “Legami di sangue” di Fratres

La Giornata mondiale del donatore in un certo senso sancisce il “via” simbolico al momento più delicato dell’anno sul piano della raccolta, e così proprio sulle celebrazioni del 14 giugno è possibile poggiare i messaggi di sensibilizzazione e le cosiddette “call to action”.

Avis, per il WBDD 2020 ha rilanciato due campagne molto efficaci, erette su messaggi chiari e molto immediati, che contengono un buon equilibrio di informazioni ed elementi evocativi.

La campagna “Fil Rouge” di Avis, per esempio, punta a restituire la forza del legame che unisce tutti i volontari che agiscono sul campo nel nome della solidarietà verso il prossimo, un legame che al tempo stesso raddoppia e grazie al gesto del dono gratuito e volontario unisce idealmente, pur nell’anonimato, donatore e ricevente, come un filo rosso leggero che danza e si muove nell’aria. Testimonials d’eccezione dunque, giovanissimi atlete di ginnastica ritmica, fotografate in immagini molto accattivanti e rappresentate nel bel documentario “Senza confini”.

Il manifesto Avis “Be red, be yellow, be good”

Ma Avis non si ferma qui. Proprio per fronteggiare il problema della raccolta estiva e dei cali fisiologici, ritorna la campagna di successo, leggermente rivisitata, “Be Red, be yellow, be good”. Estremamente chiaro anche in questo caso il messaggio, stavolta trasmesso per riferimenti cromatici. Rosso come il sangue, giallo come il plasma, bendisposti come qualsiasi donatore periodico che sa molto bene che il bisogno di sangue non va mai in vacanza.

Il tema della sicurezza è invece centrale nella campagna Fidas, dall’esplicativo titolo “Sicuro”. L’obiettivo è sensibilizzare sull’importanza di monitorare la propria salute per arrivare già al dono con una materia biologica sana, ricca, la migliore possibile per le esigenze dei pazienti. Un patrimonio che arricchisce il legame di fiducia tra tutti protagonisti di un gesto così bello e importante, il donatore e il ricevente.

La campagna “Sicuro” di Fidas

Infine, prosegue la campagna Fratres chiamata “Legami di sangue”, e anche in questo caso, quasi in osmosi con “Fil Rouge”, la forza del messaggio si basa sulla componente di coesione tra donatore e ricevente, che sì è anonima, ma il legame ideale resta fervido e potente soprattutto nei mesi più difficili dell’anno.