Sono giorni importanti per una delle tre principali associazioni di donatori italiane: la Fidas, dopo aver perduto lo stimatissimo presidente Aldo Ozino Caligaris scomparso nella notte tra il 27 e il 28 febbraio di quest’anno, il 30 maggio ha formato in seduta via teleconferenza un nuovo consiglio direttivo nazionale, e ha scelto un nuovo presidente.
Giovanni Musso è il nuovo Presidente nazionale, e ad affiancare Musso nel consiglio direttivo ci saranno: Mauro Benedetto (AVAS FIDAS Monregalese), Alessandro Biadene (ADS Michelin Cuneo), Silverio Thomas (ACDS – Carnica), Jacopo Pressato (FIDAS Padova), Roberto Flora (AFDS Udine), Massimiliano Bonifacio (FIDAS Verona), Patrizia Baldessin (ADSP Torino), Ines Seletti (FIDAS Parma), Rosita Orlandi (FPDS FIDAS), Pierfrancesco Cogliandro (FIDAS Paola), Gabriella Di Egidio (FIDAS Teramo) ed Enzo Emmanuello (FIDAS Gela).
Per Musso non è il primo incarico a livello nazionale: dopo aver ricoperto il ruolo di Consigliere Nazionale negli anni 2006/2009, e di segretario amministrativo nazionale negli anni 2012/2016, è stato scelto nell’ultimo Consiglio Direttivo (2016-2020) quale Vicepresidente. Musso, avvocato, è cresciuto nel mondo del volontariato, dal 1995 (quando era un giovane studente Universitario) e fa parte di FIDAS Imperia, associazione che con i suoi 10.000 donatori di sangue ed emocomponenti, contribuisce all’autosufficienza provinciale.
Ecco le sue prime parole da presidente: “Vi ringrazio per la fiducia che mi avete espresso – ha detto Musso ai suoi associati – ringrazio tutti i delegati che oggi hanno dato un senso di unità della FIDAS con la loro presenza. Il cambiamento dovrebbe avvenire gradualmente o come frutto di programmazione e non a seguito di un incidente o di un evento traumatico. Purtroppo il cambiamento in FIDAS è avvenuto a seguito di un grave lutto, la scomparsa di Aldo Ozino Caligaris, che è stata per la FIDAS un grosso dramma. Abbiamo perso un grandissimo Presidente, un uomo insostituibile che ha profondamente segnato di sé la storia della FIDAS e del Volontariato del sangue in Italia. Intendiamo però fare nostra la sua lezione, ed operare nel rispetto di una tradizione tanto autorevole, con responsabilità e serietà. Dobbiamo dimostrare che la FIDAS c’è, che siamo pronti ad affrontare le sfide del futuro nel segno della continuità. Questo nuovo Consiglio Direttivo si impegnerà per affrontare al meglio le sfide che il sistema trasfusionale, i donatori e soprattutto coloro che hanno bisogno del sangue e degli emocomponenti donati, ci chiedono di affrontare e vincere”.