Coronavirus, la terapia da plasma iperimmune
Le domande del pubblico e le risposte adeguate

2020-04-26T01:10:53+02:00 24 Aprile 2020|Primo Piano|
plasma iperimmune di Giancarlo Liviano D'Arcangelo

È la cura della speranza. Perché sta dando risultati concreti. Anche per questo la diretta streaming di DonatoriH24 sulla terapia contro il Coronavirus basata sul plasma autoimmune da pazienti ha avuto grande successo di pubblico, con migliaia di visualizzazioni e picchi di ascolti molto alti durante la trasmissione. Sono arrivate moltissime domande da coloro che assistevano al dibattito tra gli esperti, che lo ricordiamo, erano i dirigenti nazionali, i medici e i dirigenti d’azienda impegnati direttamente nello sviluppo della terapia: ovvero Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Centro nazionale sangue; Massimo Franchini, direttore del Servizio trasfusionale dell’ospedale Carlo Poma di Mantova; Gianpietro Briola, presidente nazionale Avis e coordinatore Civis, e Alessandro Gringeri, Chief Medical e R&D Officer di Kedrion Biopharma.

Tanti i temi che hanno destato curiosità: abbiamo selezionato le domande più ricorrenti per un quadro sempre più esaustivo:

La terapia e la somministrazione

In che giornata secondo il protocollo inizia la somministrazione di plasma iperimmune e quanto plasma si utilizza e per quanti giorni?

Saranno trasfusi 250-300 ml di plasma, per un numero massimo di 3 volte in una finestra temporale di 5 giorni. La base iniziale è di 49 soggetti è destinati a crescere fino a 200. L’obiettivo a breve termine è valutare mortalità dei pazienti, benefici sui pazienti in terapia intensiva in ventilazione assistita, incidenza sulla carica virale (più il plasma è efficace più diminuisce) e la risposta in termini di anticorpi immune.

Le possibilità farmaceutiche

Si è già in grado di produrre farmaci ad alta concentrazione di anticorpi anti-Covid?

Siamo in una fase di sperimentazione ma i tempi non sono lunghi. Ecco Gringeri, Chief Medical e R&D Officer di Kedrion Biopharma, a proposito delle tempistiche. “Abbiamo calcolato circa tre mesi da quando avremo una sufficiente quantità di plasma, quindi entro 4-6 mesi. In questo tempo potremmo avere la prima sperimentazione con effetto immediato, perché i risultati si vedranno nel giro di poche settimane.

Il vaccino

Che correlazione c’è tra la produzione di immunoglobuline e la scoperta del vaccino?

Non esiste una correlazione diretta, sono approcci alla terapia che obbediscono a esigenze diverse e agiscono a livelli temporali differenti. Ancora Gringeri, ha spiegato infatti che “Le immunoglobuline iperimmuni potranno fungere come trattamento temporaneo, gli anticorpi somministrati durano 3-4 settimane. Il vaccino invece ha una maggiore durata perché stimola il corpo a produrre i suoi anticorpi, e inoltre potrà essere utile per aumentare il numero dei donatori con un plasma di alta qualità, in grado di essere donato e trasformato”.

L’ampliamento del protocollo originario

Come si può aderire al protocollo di Pavia?

Il protocollo è pubblico e sono già iniziati, da parte delle regioni, degli ospedali e delle strutture trasfusionali percorsi di emulazione. L’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, per esempio, è la struttura capofila che condurrà la sperimentazione della terapia al plasma iperimmune in 5 regioni: Marche, Lazio, Campania, Umbria e Toscana con, in aggiunta, l’Ispettorato della Sanità Militare.

La sicurezza

Come possiamo essere certi che la trasfusione di questo plasma sia sicura?

Il centro nazionale sangue ha emanato direttive molto rigide in fatto di sicurezza per concedere la raccolta plasma in deroga per combattere il Covid-19. Chiarissimo Liumbruno direttore del Cns, che ha spiegato la scelta di adottare un protocollo molto restrittivo, con esami particolarmente rigidi e interventi di inattivazione virale molto forti, fino all’ottenimento di un plasma di qualità farmaceutica.

Tutti i contenuti

Donatorih24, nei giorni successivi all’evento, ha inoltre continuato ad approfondire le novità sulla terapia al plasma iperimmune anche nei giorni successivi alla diretta del 16 aprile, e continuerà a farlo anche nelle prossime settimane. Tutte le news, altre dirette streaming per conoscere l’evoluzione della cura, ed ogni possibile aggiornamento. Intanto, per poter sapere sempre di più sulla terapia che oggi è senza dubbio quella dal maggior potenziale per curare i pazienti affetti da Coronavirus, ecco tutti i contenuti a essa dedicati:

Qui, l’evento completo del 16 aprile in streaming:

Qui, tutto sull’accordo sul plasma iperimmune siglato dal consorzio Planet:

Qui l’intervista al dottor Franchini:

Qui il caso del primo paziente guarito a Mantova:

Qui il dono del plasma da parte dei primari del Poma sempre a Mantova