“Quando ricevo una trasfusione per me è come riemergere dalle tenebre”. Con queste parole Maria Papa, di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, racconta cosa significa ricevere sangue durante una malattia. La terapia trasfusionale le è indispensabile dato che, oltre ad essere anemica microcitemica, alla fine del 2018 le è stato diagnosticato un tumore rinofaringeo, che l’ha obbligata ad alcuni cicli di chemioterapia. Il 6 febbraio, con un post su Facebook, ha ringraziato apertamente i donatori di sangue, e oggi intervistata da DonatoriH24 conferma: “Sono estremamente grata ai donatori. Ogni volta arrivo alla trasfusione che sono mezza morta, poi mi sento subito meglio”.
Maria, dall’inizio delle cure, si sottopone ciclicamente a delle trasfusioni che avvengono circa una volta al mese: “Siccome non riuscirei a sopportare la chemioterapia a causa dell’anemia, il mio medico mi ha indicato le trasfusioni di sangue come pratica da affiancare alla cura”. La procedura al momento è questa: “Ogni volta in base ai valori degli esami del sangue verifichiamo l’emocromo e le piastrine, se necessario mi trasfondono. Poiché la cura contro il tumore è molto tossica, quando inizio, mi è consigliato di bere molti liquidi”.
Nel post, che su Facebook ha ottenuto 2522 condivisioni e quasi 5mila like, dice: “Oggi ho fatto la mia quinta trasfusione e guardando la sacca appesa, che goccia a goccia mi ha permesso di stare meglio, il mio pensiero é andato a chi quel sangue l’ha donato gratuitamente. In un momento storico in cui tutti sono contro tutti, esiste una umanità silenziosa che dona speranza a chi, come me, ne ha bisogno per stare bene. Grazie anonimo donatore, chiunque tu sia“.