San Felice da Nicosia, l’appassionante storia del patrono siciliano dei donatori

2020-02-10T19:36:36+01:00 7 Febbraio 2020|Curiosità|
sangue di Laura Ghiandoni

San Felice da Nicosia è patrono dei donatori di sangue per la regione Sicilia. L’annuncio è stato dato in seguito  ai lavori della Conferenza Episcopale svoltasi dal 13 al 15 gennaio a Palermo. La proposta, avanzata da Civis, il Coordinamento interassociativo dei volontari Avis, Fidas e Fratres, ha coinvolto l’ordine dei Frati Minori Cappuccini di Nicosia e le più importanti autorità religiose locali. Il motivo della proclamazione è da ricercare nella sua storia, punteggiata di miracoli e di azioni di volontariato del frate.

San Felice da Nicosia, in vita Filippo Giacomo Amoroso, rimasto orfano di padre all’età di 3 anni, iniziò presto a lavorare in bottega come calzolaio. Proprio qui, quando ancora era ancora giovane, fece il primo miracolo ricomponendo un pezzo di cuoio tagliato male, solo toccandolo con la saliva. Da adulto analfabeta e padre di famiglia, non riuscì con facilità a diventare frate, ma quando vi riuscì, emerse tra gli altri per la profonda umiltà delle azioni.

Ciò che gli è valsa la recente proclamazione a patrono dei donatori di sangue, è stato un dettaglio della narrazione compiuta da Icilio Felici nell’edizione del libro “Bisaccia Eroica, Vita del Beato Felice, laico Cappuccino” in cui è raccontato come sia sgorgato dal braccio destro uno zampillo di sangue tre giorni dopo la morte del frate avvenuta nel 1787. Secondo il volume biografico, edito nel 1960, e portato dai frati cappuccini a prova dell’istanza, il fiotto era ancora: “Vivo, caldo, vermiglio…”.

Salvo Mandarà, Presidente di Avis Sicilia, commenta così il raggiungimento dell’obiettivo che ha riunito le tre associazioni in uno sforzo comune: “Volevamo fare qualcosa che potesse sostenere spiritualmente i donatori di sangue. Ci siamo incontrati numerose volte con i frati, ed il processo per rendere San Felice da Nicosia patrono è iniziato tre anni fa” racconta il dirigente: ” Abbiamo sostenuto la proposta perché la storia del santo sottolinea i valori del donatore, cioè: la gratuità del gesto, la sussidiarietà, e la riconoscenza“.

Mandarà, a proposito della proclamazione, aggiunge: “Stiamo organizzando un grande evento che ricorre il 2 giugno, giorno di San Felice da Nicosia. All’iniziativa sono invitati tutti i donatori di tutte le associazioni, senza bandiere“. A proposito dei preparativi per la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue anticipa: “Stiamo già lavorando al progetto di un evento a Siracusa per il 14 giugno, in cui verrà valorizzato il lavoro dei volontari, coniugato con la bellezza della nostra regione: l’iniziativa si svolgerà al castello Maniace. Organizzeremo una rappresentazione di teatro greco, e cercheremo di portare al centro dell’attenzione il tema” conclude il presidente: “colorando con un fascio di luce rossa i più importanti monumenti locali“.