Malattia ultrarara del sangue, presto una nuova terapia in Italia

2019-12-13T20:22:43+01:00 15 Dicembre 2019|Primo Piano|

Si chiama caplacizumab ed è il trattamento che, dai primi mesi del 2020, dovrebbe arrivare in Italia per curare la porpora trombotica trombocitopenica acquisita (attp), una malattia autoimmune ultrarara della coagulazione del sangue.

Quella che dal 2018 è stata approvata in Europa, è la prima terapia a base di nanoanticorpi per questo tipo di patologia: è ottenuta con la tecnica del Dna ricombinante, previene l’accumulo di microtrombi nel microcircolo sanguigno e riduce le probabilità di riacutizzazione e recidive. Un’innovazione che, come riporta ansa.it, è stata al centro di una conferenza organizzata nei giorni scorsi al policlinico di Milano. L’attp è una malattia che si manifesta improvvisamente con attacchi acuti e che, se non diagnosticata, può portare alla morte del paziente. In più, il 35 – 40% delle persone che rischiano le recidive, è refrattario ai trattamenti. Ecco perché con il caplacizumab la situazione potrebbe migliorare.

Si tratta, infatti, dell’unico anticorpo specifico per questa patologia e potrebbe permettere agli specialisti coinvolti di avere non solo un’opzione terapeutica in più, ma anche la possibilità di garantire una migliore qualità della vita ai malati.